Quella metà di noi
- Autore: Paola Cereda
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2019
Paola Cereda, nel suo romanzo Quella metà di noi (Giulio Perrone Editore, 2019), semifinalista al Premio Strega 2019, disegna un pezzo di società contemporanea a partire dalla città di Torino, dove ambienta la sua storia, corale, che mette in scena diversi personaggi.
Matilde Mezzalama, sessantenne vedova, vive a Barriera, un quartiere popolare periferico. Ha fatto per tutti i suoi trentacinque anni di servizio la maestra elementare, poi ha trovato una “finestra” che le ha consentito di andare in pensione, stanca delle nuove tecniche digitali che la vedevano impreparata e incompetente. Decide di rispondere ad un annuncio e si propone come “badante” per un anziano ingegnere colpito da un ictus. In quella casa vi è la moglie Laura e la domestica rumena Dora. I rapporti difficili e conflittuali che si instaurano fra questo singolare, ma ahimè ormai consueto contesto familiare sono trattati dalla scrittrice con acume e sensibilità. Alle dinamiche attuali che vedono le straniere contrapporsi alle italiane, i familiari pieni di risentimenti, segreti, vergogne, soprattutto quando la malattia colpisce e rende inabile chi prima aveva detenuto potere economico e influenza psicologica.
Ma Matilde, oltre a curare, lavare, nutrire, assistere il bisbetico ingegnere Giacomo Dutto, ha una storia personale complessa e un segreto che non può rivelare alla figlia Emanuela. Lei ha lasciato Barriera, ha sposato un dentista affermato, ha due figlie viziate e arroganti che vivono in precollina, fa la veterinaria, ma ha problemi economici che vorrebbe risolvere spogliando la madre del suo appartamento e dei suoi risparmi.
Rapporto sconcertante quello tra madre e figlia, tra nonna e nipoti, fotografia dei nostri tempi, nei quali il denaro e l’affermazione sociale prevalgono spesso sui sentimenti e i legami affettivi. Dora, Laura, Matilde, Emanuela, Carmen, Beatriz, donne diverse e diversamente infelici, fronteggiano le figure maschili, poche e poco incisive: l’ingegnere Giacomo e il fedifrago Amedeo, provenienti da differenti contesti sociali, ma ugualmente pronti a tradire, fuggire, ritagliarsi vite nuove lontano.
L’autrice è una psicologa e la sua capacità di analisi dei comportamenti si riflette in ogni pagina del romanzo, intrigante per la sua attualità tanto della storia raccontata quanto del linguaggio usato, nel quale il quotidiano si mescola sapientemente con un registro più alto e capace di illustrare i più disparati contesti sociologici.
Quella metà di noi
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Abientato a Torino in epoca attuale, "Quella metà di noi" è un romanzo multietnico, specchio riflettente della società attuale. Il filo conduttore del libro è il pensiero che tutti viviamo con una metà di noi che non riveliamo a nessuno per pudore, per vergogna, per non esporci al dileggio e al disprezzo del prossimo.
Personaggi principali: Matilde Mezzalama, 65 anni, vedova pensionata. Edoardo, suo marito, morto d’infarto a 32 anni. Amedeo, amante di Matilde, le ruba i soldi e si eclissa all’estero (ricorda il personaggio di Francois Perier del film Le Notti di Cabiria). Ing: Giacomo Dutto, borghese piemontese, ex-dirigente Fiat, l’infermo, e la sua incapacità di vivere (fuga dalla moglie e dall’amante). Laura, sua moglie, figlia di un ciabattino, donna fragile, egoista. La dipendenza dal gioco d’azzardo sostituisce i suoi desideri. Disprezza il marito e si macera nella disperazione della solitudine. Emanuela, la loro figlia degenere, avida di denaro, e rancorosa contro la madre che si era dimenticata di andarla a prendere in piscina quando era bimba. Delusa dalla vita fa scontare le sue delusioni sulla madre. Dora, la domestica romena, dal carattere forte e risoluto. Personaggi secondari: Spinadoro, ex sindacalista Carmen, amica ecuadoriana di Matilde Eugenio Pistolazzi, detto Lazzi, tossicomane Pietro, nato nel 1990, fisioterapista, tifoso della Fiorentina. Moreno, attore teatrale e Giulia, la sua compagna. Anita e Emma, figlie di Emanuela e nipoti di Matilde.
Tematiche: segreti vergognosi inconfessabili, sogni non realizzati, gesti affettuosi da non mostrare agli altri, tradimenti amorosi e infedeltà coniugali, meccanicità della vita e sua imperfezione. Anime diverse ma simili nelle intimità nascoste. Contrapposizione fra il quartiere di lusso di Via Accademia Libertina e lo squallore della Barriera di Via Scarlatti. Omissione di una parte di sé, impercettibile confine fra il sentimento e il calcolo, quale dei due prevarica l’altro? Critica al conformismo e alla società basata sul Denaro e la rincorsa al Successo effimero (vedi Anita e Emma vittime dell’avidità di avere il computer più sofisticato). Incomunicabilità e assenza di reciprocità (i coniugi Dutto non si parlano).
Trama: rimasta vedova Matilde accetta l’impiego di badante dell’Ing. Dutto che non solo accudisce ma impara ad affezionarsi ascoltando le sue confidenze. Entra in conflitto con Laura, con Dora, con la figlia Emanuela, ma conserva, pur nella sofferenza e nelle umiliazioni che le infliggono, la sua identità di donna rispetto alla sua intera vita. Pur essendo stata ingannata (truffa romantica), Matilde rivendica il ruolo di aver amato e non si pente della sua sventatezza. Pregi: ottimo stile narrativo, perfetta riuscita del personaggio Matilde. Difetti: inverosimile lavarsi sempre i denti con la varechina. Troppe digressioni che allontanano il lettore dalla vicenda principale.
Frasi da ricordare
Conclusione: ogni scelta dovuta al libero arbitrio è una rinuncia ad altre possibilità di vita. Paola Cereda lucidamente ci spiega che una metà di noi è fatta dagli altri, cioè delle persone che nel Bene e nel Male incrociamo durante la nostra esistenza.