Questo lo dedico al “nicce” di Maurizio Spita

Quante volte, quando scriviamo una storia, abbiamo deciso sin dal principio a chi la vorremmo dedicare?
Spesso al nostro amore, la persona con la quale abbiamo condiviso, o condivideremo, la vita.
A volte pensiamo a nostra madre o magari a un amico caro che ci sta accanto nei momenti bui, un qualcuno che sentiamo ancora accanto a noi e che veglia su di noi da da lassù…
Maurizio Spita ha deciso di dedicare questa sua opera al “nicce”, come lo chiama lui.

"Il “dèmone” è il LIMITE dell’uomo, ciò che lo caratterizza per quello che è.
La sua “diversità” da ogni altro singolo individuo di questo pianeta.
Non è un caso che sia un dèmone l’entità di raccordo tra l’umano e il divino, perché equivale alla tensione dell’uomo nell’infinito nella sua voglia bramosa di raggiunger Dio, per tentare di almeno sfiorarlo…"

Parole scelte accuratamente, parole che sapranno mettere in moto il nostro pensiero, abituato a leggere soltanto ricette colme di sfumature.

Con Questo lo dedico al “nicce” (Rupe Mutevole, 2012), Maurizio Spita decide di omaggiare il grande “nicce” con parole sagge, pensieri sparsi che formeranno un qualcosa di unico e comprensibile, qualcosa che ci toccherà il cuore e la mente.
Un libro per riflettere su noi stessi, sul nostro pensiero.
Leggere le parole dell’autore sarà facile e complicato al tempo stesso, parole sapientemente miscelate per scatenare qualcosa dentro noi, un qualcosa che ci farà riflettere e magari farà vacillare le nostre solide convinzioni.
Da leggere con gli occhi, da comprendere come solo voi stessi potete sapere.