Racconti dell’errore di Alberto Asor Rosa

Qual è il senso della vita e, soprattutto, quando essa finisce? Questo è il filo conduttore dell’ultima pubblicazione di Antonio Asor Rosa, storico, critico letterario nonché scrittore conosciuto.

Pubblicato da Einaudi nel 2013, “Racconti dell’errore” è formato da sei racconti apparentemente diversi ma profondamente legati da un’unica tematica: quella della sorte umana. I protagonisti vivono o con il pensiero della morte oppure con il controllo del trascorrere della vita e, poi, il prender coscienza che essa, inesorabilmente, passa. Ecco l’errore cui fa riferimento il titolo della pubblicazione, quello del pensiero dei protagonisti che vorrebbero far chiarezza o aver la certezza del momento in cui hanno luogo i cruciali momenti dell’esistenza.

Così c’è Aristide Galeoto che non pensa ad altro che all’attimo in cui morirà e la sua vita è fatta dei battiti del cuore, di sistole e diastole, di “sto per morire – non sono ancora morto” che egli controlla inutilmente per la sua intera esistenza.

Ci imbattiamo poi in Giovanni Sollacciano che si è abituato a scendere in uno stato di catalessi simile alla morte, una condizione che lui riesce a indurre e a controllare (almeno fino a che non esala l’ultimo respiro) ma che terrorizza chi gli è vicino.

Fa seguito la storia di Tonino che non avrebbe mai pensato di invecchiare. Poi si passa alla vicenda di Gilda, la cagnolina cui Umbertino, sessantenne pensionato dalla vita men che mediocre e dai minimi interessi, inaspettatamente e contrariamente alle regole di vita si era dato, si affeziona.

Chiudono la serie la storia di un figlio di contadini che diventa un raffinato studioso di greco e latino e che ritrova, inaspettatamente, la passione fisica nel momento in cui le sue giornate sono fatte di letture di classici e la vicenda di Pepe, un cagnolino, che fa da voce narrante all’ultimo episodio e che, osservando il proprio padrone, diventa consapevole che l’uomo pensa troppo e che “conta più il fiuto che il pensiero”.

Quel che accomuna i racconti, come già detto, sono i temi dell’esistenza e della morte con la visuale laica e un po’ disincantata di Asor Rosa. I protagonisti dei racconti sono tutti personaggi mediocri, che indulgono nelle proprie abitudini, nei timori che la loro mente ha creato: in questo sta l’errore perché la certezza e la continua concentrazione dei pensieri possono mandare in tilt le nostre menti e dare origine a situazioni inaspettate. Ogni racconto, oltre ad essere scritto con uno stile impeccabile, mostra il lato ironico e anche più terreno delle situazioni narrate.