Rimbaud. La vita assente di un poeta dalle suole di vento
- Autore: Renato Minore
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Bompiani
- Anno di pubblicazione: 2019
Questo di Renato Minore è un libro necessario, che toglie tante incrostazioni e barocchismi sulla figura di Rimbaud. L’autore si attiene al vero, alle carte e paradossalmente "Rimbaud. La vita assente di un poeta dalle suole di vento" si trasforma in un romanzo dove la figura di Rimbaud è assente.
Parlano per lui la sua famiglia di sole donne. Madame Rimbaud, the Mother, una
donna anaffettiva e bigotta, che non si era mai ripresa dall’abbandono del marito, dopo tre figli.
Arthur era una bravo figlio, studioso, sempre con voti alti, che vinse anche premi scolastici. La sua disobbedienza arrivò come un ciclone, come un destino.
Forse la figura del padre arrivò prepotente proprio nell’adolescenza. Scrive Minore:
Eppure per Arthur è stato impossibile dimenticarlo. Sulla sua vita affettiva il fantasma del capitano ha a lungo aleggiato determinando ogni scelta.
Quindi le sue prime fughe sono un ripercorrere la fuga dal padre da una moglie impossibile. Quello che stupisce di Arthur sono i ritorni, finché è rimasto in Europa ritornava sempre nel suo paese nelle Ardenne, ora meta di pellegrinaggi turistici.
Perché? Restava senza soldi o l’attrazione di Mother era troppo forte?
Tra le varie scorribande conosce Verlaine. Un poeta di ventisette anni già sposato.
Minore a questo amore assoluto dedica poche pagine, il giusto. Ha in massimo orrore che la figura di Rimbaud sia diventata l’icona del primo grande poeta "omosessuale".
Minore rifiuta questa tesi, molto riduttiva per la verità e ci tiene a precisare che per pochi anni il ragazzo è stato un grande poeta, basta.
Poi l’autore lo insegue in Africa, dove Arthur diventa un’altra persona. Chiede alla madre e ai pochi amici che ha lasciato in Francia guide per studiare la matematica o la fisica o semplicemente manuali per diventare un esperto botanico, oppure chiede consiglio su come arredare una casa nel deserto.
A chi gli ricorda che è stato un sommo poeta fa spallucce. Alla letteratura lui è ormai lontano, anzi le poesie hanno qualcosa di esiziale. Non ci si deve pensare, lui non ne scrisse più una, ma ci rimangono le lettere che spedisce in Francia. Bellissime.
La biografia scorre anche come un thriller. Chi era diventato Arthur? Uno schiavista? Uno che trattava gli africani come esseri inferiori? Difficile dirlo, il periodo della malattia e del soggiorno in ospedale a Marsiglia sono pagine di grande respiro, di grande affetto per questo ragazzo invecchiato.
Lo stile di Minore è terso e oscuro all’unisono. Faccio mie le parole del compianto Tabucchi per definire meglio il libro: "Un romanzo lirico, nostalgico e appassionato".
Per avere una visione d’insieme del poeta di Charleville non si può non leggere questa biografia-romanzo. Un libro necessario, come si è già scritto.
Rimbaud: La vita assente di un poeta dalle suole di vento
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