Rivelazioni galattiche per un mondo nuovo
- Autore: Anne Givaudan
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2022
Anna Givaudan, medium che vede e partecipa alla vita di esseri provenienti da altre galassie, e questa non è fantascienza ma scienza dello spirito, trascrive nei suoi libri la sapienza che riceve. La trasmette anche attraverso corsi, seminari in cui teoria e pratica si intrecciano, permettendo ai corsisti un salto evolutivo, pensieri più felici colmi d’amore, propositivi, con soluzioni dei dilemmi individuali.
Nel bel saggio Rivelazioni galattiche per un mondo nuovo (Amrita Edizioni, pp. 175, trad. di Daniela Muggia, 2022) l’autrice, guidata da un essere di colore azzurro, mani con quattro dita, compie un viaggio per incontrare futuri uomini guida che nasceranno sulla terra. Sono di forme differenti, alti, bassi, alcuni con orecchie lunghe, donne con molte mammelle, tutti reali ma simboli di qualità da sviluppare nel futuro. In altri termini, si può dire che si tratti di archetipi. Sono esseri creati da genetisti galattici. Creati con amore, la tecnica viene dopo. La visione indica, e ciò viene chiaramente spiegato, che l’umanità non deriva dalla scimmia; siamo invece tutti “semi di luce”, venuti dallo spazio, e ancora così sarà, così è sempre stato.
Il gruppo si trova in una grande astronave, una “nave-madre” che atterra sulla crosta terrestre.
In precedenza, Givaudan ha potuto conoscere il futuro che ci riguarda, in una sala composta di immagini vive, ciascuna posta dentro una sfera.
“Ricordo di aver visto sfere simili, più piccole, al centro di alcune stanze nelle navi-madre. Erano sale di informazione e in quelle sfere c’erano tutti i dati su tutti i pianeti: il loro presente, il loro passato, il loro possibile futuro.”
Sono sale-memoria. E come non ricordare qui il detto di Platone, secondo il quale “la conoscenza è reminiscenza”? (sta nel “Menone”) Platone credeva nella reincarnazione, lo testimonia il mito di Er, contenuto nel suo libro “La Repubblica”.
Ne deduciamo che il futuro esiste già, ma ciò non significa che veniamo privati della libertà di decisione. È sempre il nostro spirito, quando conosce e si libera dal sonno dell’ignoranza, a tracciare il destino.
Di fronte a certe rivelazioni catastrofiche, la veggente è oppressa dallo sconforto, vinta dal dolore. La guida corregge il suo stato d’animo:
"Non dare ascolto al tuo ego, quello è l’unico che si scoraggia".
Allora tutto cambia, subentra l’entusiasmo delle scoperte. Un altro insegnamento importante che viene dato è:
"È urgente che l’umanità ritrovi la sua nobiltà e la sua unità."
I punti essenziali da seguire raccomandati sono di costruire l’unità nella diversità e per farlo compiutamente, viene detto, occorreranno migliaia d’anni. Inoltre è necessario imparare a vivere delle risorse locali, oggi depredate da chi colonializza i popoli. Terza cosa, il libro spinge a riscoprire le verità presenti nei testi sacri antichi di tutti i popoli, contengono conoscenze appartenute alle genti di continenti oggi sommersi negli oceani, andate perdute,sapute soltanto da pochi iniziati. Nel passato è in nuce il futuro. Tecnologia e spiritualità dovranno necessariamente fondersi. La civiltà presente non è superiore a quelle del passato, ora cancellate dall’oblio. Extraterrestri compassionevoli sono già incarnati per aiutarci.
Il viaggio di Givaudan si compie nello spazio, ma soprattutto dentro di noi. Ciò che rivela è già conosciuto dal nostro spirito. Se sapremo ascoltarlo sapremo chi siamo, per realizzarlo armoniosamente al di fuori.
La guida azzurra porta a riconoscere burattini e burattinai; questo meccanismo va mutato, ma i burattinai più alti, le centinaia di famiglie che governano qui, vengono anch’esse dallo spazio. Per questo abbiamo bisogno di chi, sempre dallo spazio, giunge per sconfiggere le potenze oscure.
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