Roma enigma di Gilda Piersanti

Roma, quartiere storico della Garbatella, location della fiction televisiva I Cesaroni, luogo privilegiato per architetti che studiano le opere a valenza sociale della storia del secolo scorso, ora diventa lo scenario in cui costruisce, come su un set, il suo enigmatico romanzo Gilda Piersanti.

Mariella De Luca è la protagonista di “Roma enigma” e della serie che vede la coraggiosa detective profiler alle prese con un caso difficilissimo: dalla finestra in una delle altane prospiciente piazza Bartolomeo Romano alla Garbatella, un colpo di carabina sparato con un arma molto vecchia ma di calibrata precisione, ha ucciso una ragazza, Monica, entrata nella rinomata pasticceria Damiani per comprarsi una pasta. Noi sappiamo che la vittima è morta per sbaglio, la vittima designata era invece la vecchia Lucetta Baldelli, una abitudinaria inquilina dell’appartamento da cui presumibilmente è partito il colpo, in realtà sparato dal giovane Gabriele, faccia d’angelo, figlio unico di Albina, ma amatissimo da Lucetta, per lui quasi una nonna.
Perché il ragazzo, a cui la vecchia Lucetta ha pagato gli studi universitari e molto di più, aveva deciso di uccidere la donna? Come è potuta avvenire la casualità per cui una ragazza innocente è morta la suo posto? Cosa c’è dietro questa storia sempre più misteriosa?
È una vicenda simile a quella di Marta Russo, la inquietante storia, mai davvero del tutto chiarita, per cui la ragazza era stata colpita per caso da una finestra della facoltà di Legge alla Sapienza, da due ricercatori universitari che forse scherzavano. Mariella De Luca, che da poco aveva concluso la storia d’amore con Paolo, di cui è incinta, all’insaputa di lui, si trova coinvolta fino in fondo nell’indagine, perché da subito diffida dell’invadente Gabriele Pollastrini, troppo curioso, troppo presente, e malgrado la diffidenza dei suoi capi e della giovane assistente Silvia, testardamente prosegue le sue indagini meticolose e intelligenti, appuntando su un quadernetto a matita tutti i protagonisti dell’inchiesta, con ritratti molto somiglianti.

La storia avrà risvolti drammatici, assolutamente imprevisti: quadri, ossessioni, bignè alla crema, disegni, cantine abbandonate, sono gli ingredienti di cui Gilda Piersanti si serve per costruire il meccanismo narrativo che sin dalle prime pagine mette i lettori al corrente di quanto è avvenuto creando una forte suspense: riuscirà Mariella a risolvere il caso, e a salvarsi la vita, messa in pericolo dal suo intrepido coraggio di poliziotta? Gli ambienti romani sono perfettamente ricostruiti dall’autrice, come pure i personaggi di contorno. Una breve visita al cimitero acattolico di Testaccio, un caffè in una lussuosa villa con giardino a Monteverde Nuovo, una corsa notturna a Ostia, allo stabilimento Kursaal, reso celebre dal mitico trampolino, una Prima della Tosca al teatro dell’Opera, tutte tessere che compongono una Roma contemporanea poco raccontata nei libri recenti. Una epigrafe di Pier Paolo Pasolini ed una di Gadda, poste dall’autrice ad introdurre il suo romanzo, ci dicono quanto amore per Roma ci sia nella sua ispirazione.

“Tutta la Garbatella brillava al sole: le strade in salita coi giardinetti in fila, le strade coi tetti spioventi e i cornicioni a piatti cucinati, i mucchi di palazzoni marroni con centinaia di finestrelle e d’abbaini” (Pier Paolo Pasolini, “Una vita violenta”).