

Roma giungla
- Autore: Gino Saladini
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Marsilio
- Anno di pubblicazione: 2020
Sesso, droga e (poco) rock’n’roll, semmai qualche cena elegante, oltre a un’inedita Nigeria connection in Italia; ma se il malaffare e le malavite infestano il porto di Civitavecchia, è la capitale a campeggiare nel titolo di un giallo nerissimo Marsilio, Roma giungla (2020), per mano e tastiera di Gino Saladini e Christian Lucidi.
Se scrivere un romanzo fosse un reato (e non lo è, certamente), Saladini sarebbe recidivo. Medico legale e criminologo, volto noto dei talk show su casi di nera d’attualità in onda nei canali Rai, Mediaset e Sky, ha già scritto in tandem col criminologo clinico Vincenzo Mastronardi il terzo e precedente di quattro complessivi polizieschi, Hypnos, pubblicato da Sonzogno nel 2019, prima della collaborazione creativa col filmaker Lucidi, laureato a Tor Vergata in lingue e letteratura, inglese e spagnolo, diplomato a New York in recitazione e regia nel prestigioso Lee Strasberg Theatre and film Institute di Manhattan.
A quanto dicono Saladini & Lucidi, il loro lavorare insieme vuol dire scrivere quasi di getto. C’è sintonia, cementata in vent’anni di amicizia, chiacchierate su tutto e su tutti. Non denunciano problemi di coesistenza, assicurano anzi di avere conservato sempre disponibilità l’uno nei confronti dell’altro, tanto nelle sezioni del giallo sviluppate individualmente e poi riunite, che nelle stesure a quattro mani, occhi e orecchie, in una sorta di laboratorio creativo mai problematico.
Certo, un conto è il prodotto della collaborazione di due professionisti della psicologia applicata al crimine nel caso di Hypnos, altro la sinergia tra uno studioso dei delitti e un regista e uomo di cinema. Nel romanzo con Mastronardi la criminalità è sofisticata, addirittura statale-diplomatica, mentre quella che si agita intorno al carico miliardario di droga conteso a Civitavecchia tra clan di colore, ‘ndrangheta e compagnia brutta, è violenza profusa, ostentata. E se nel primo dei due romanzi a quattro mani prevale una sensualità elegante, nel secondo l’erotismo scivola sul carnale, sul laido, sullo sconcio.
Le atmosfere da boudoir della Vienna ottocentesca fin de siècle diventano scenari alla Gomorra nell’hard boiled più recente.
Violenza e sesso espliciti, ammettono Saladini e Lucidi (prima l’uno poi l’altro in copertina, inevitabile notarlo). È come se parte dell’energia descrittiva della coppia di autori si fosse rivolta nel romanzo viennese alla costruzione di ambienti, scenari e situazioni di un tempo andato, mentre la contemporaneità del conflitto sanguinario per il controllo del mercato degli stupefacenti e della prostituzione la convogliasse ora verso un crescendo esponenziale di brutalità, crudeltà ed erotismo.
Donne eleganti, anche impegnate in ruoli pubblici di rispetto, sniffano cocaina per tenersi su di giri e usano l’attrattiva sessuale per fare carriera in un mondo maschilista al quadrato o se ne servono come un’arma autentica. Altre esprimono una sessualità ferina. Una, dopo avere esercitato il mestiere più antico del mondo, pratica riti di magia come un’arte.
Criminali africani complottano con ‘ndranghetisti ed è guerra di mafia per dominare il porto laziale, scalo del traffico di droga colombiana. Un boss a capo del commercio illegale si nasconde sotto i panni di un affermato scultore nigeriano di statuette d’arte tribale. Un poliziotto italiano veste Dolce & Gabbana.
Sandro Sparta indossa uno smoking d’alta sartoria che gli calza a pennello. Già commissario di polizia locale e ora, a quanto pare, ex agente di punta della Direzione Centrale dei Servizi Antidroga, in congedo per uno scompenso cardiaco, è tra gli invitati (o tra le forze dell’ordine che devono osservare con discrezione) alla cerimonia inaugurale del Festival internazionale d’arte africana, serata dell’anno a Civitavecchia, ospitata a bordo di una delle navi da crociera più grandi al mondo, ormeggiata nel porto dove le famiglie calabresi fanno arrivare container pieni di cocaina colombiana, transitati via Nigeria.
Che sia o meno ancora in servizio nella DCSA, Sparta resta un uomo elegante, non ha certo l’aria del questurino con la quinta elementare o del funzionario ordinario, senza ambizioni. Cinquantacinque anni, un metro e 86, di alta statura e bella presenza, occhi azzurri e faccia da duro attraente. Non passa inosservato, ma fa di tutto per riuscirci e niente, invece, per risparmiare il suo organismo, che strapazza da anni, non foss’altro fumando Gauloises Brunes una dietro l’altra.
Sul fronte opposto, sono variamente mischiati tra loro Filippo ‘u bellu e Salvatore ‘u bastardu, Juan Jesùs Rivera e Armando Diaz, i Butcher Black Axe del Forum di Roma e i cultisti nigeriani dell’Eiye. Machete e kalashnikov, tutti contro tutti e tanti non sono lo stinco di santo o il collaboratore di giustizia che fanno credere d’essere. O il dirigente di polizia in quiescenza per ragioni di salute.
L’espansione della mafia nigeriana nel Centro Italia è una traccia narrativa che regala una marcia in più a questo romanzo criminale. Il sesso esplicito aggiunge del suo. I personaggi sviluppati a fondo completano un cocktail di sapore deciso, aspro, aggressivo. È un’Italia in bianco e nero quella di Saladini e Lucidi, non c’è sicurezza nelle strade notturne, illuminate a stento dei fari di auto e motociclette. È un oggi tutt’altro che rassicurante che descrivono, con rara personalità. Figurarsi il futuro!

Roma giungla
Amazon.it: 16,15 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Roma giungla
Lascia il tuo commento