Sambuca. Il mito nella storia
- Autore: Licia Cardillo Di Prima
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2023
La pregevole opera di Licia Cardillo Di Prima costituisce con l’opera di Angela Scandaliato, un dittico edito dal Palindromo, da cui non si può prescindere per conoscere appieno la storia medioevale di Sambuca, mettendo insieme ricerca storica e narrazione.
Trattasi di un periodo poco o insufficientemente indagato tanto da far prevalere talora la leggenda sulla corretta e autentica verità storica.
La valevole scrittrice di Sambuca, colmando i vuoti della storia, ha analizzato le vicende relative al centro cittadino, partendo da un dettaglio, da un fatto apparentemente secondario, reinventandolo oltre alla dimensione pubblica dei personaggi, anche oltre a quella privata.
Una prospettiva mitico letteraria che si discosta e insieme affianca alla precisa indagine storica condotta dalla Scandaliato nel suo volume La Storia oltre il mito.
Si arricchisce in tal modo la conoscenza di questo importante centro dell’entroterra siciliano, ricco di Storia e di tradizioni.
Le due scrittrici, giova ricordare hanno più volte operato congiuntamente e proficuamente come nel caso della stesura del volume: Flavio Mitridate, i tre volti del cabalista edito da Flaccovio un volume di interesse su un intrigante personaggio poco conosciuto e citato dalla storiografia.
Ma Licia Cardillo, si distingue per le sue valide e sensibili opere tra cui si ricorda in ultimo lo struggente L’odore della nebbia edito da Flaccovio, 2023, che ruota intorno a una vicenda di una giovane donna vittima di violenza.
Licia Cardillo Di Prima, che costituisce la figura tipica dell’intellettuale di riferimento del piccolo centro dell’agrigentino, ha soffermato adesso la sua attenzione sull’ aspetto relativo al mito nella Storia di Sambuca, un percorso seguito in passato da studiosi di notevole rilievo di storia locale, quali Giuseppe Giacone o Alfonso di Giovanna, fondatore del periodico “La voce di Sambuca”.
Quattro i racconti di questa raccolta: L’araba senza nome; La Musulmana che tenne testa all’imperatore Federico II; Il barone corsaro e il memoriale della Chiesa di San Giorgio; Trame di potere: Quando il re Martino assediò il castello di Sambuca.
Licia Cardillo Di Prima, come è nelle sue corde, eccelle nella scrittura nei suddetti racconti, specie nella descrizione precisa e accurata dei personaggi, rivelando al meglio le sue dosi di sensibilità e di introspezione psicologica specie nei personaggi femminili. Ma ben curata è anche la rappresentazione della vita quotidiana, della società e dei luoghi in cui si appalesa la sorprendente fantasia e creatività dell’autrice, frutto delle sue conoscenze del mondo arabo.
Attraverso la bellezza letteraria dei testi, si ha la rievocazione di un mondo pieno di armonia e di fascino d’oriente e la manifestazione e la conferma della ricchezza di un patrimonio culturale.
Non si tratta di una mera e semplice storia locale, ma di una tessera fondamentale della generale storia siciliana e del Mediterraneo nei secoli medievali e la parte relativa al mito, a opera della Cardillo, rappresenta il complemento di un percorso conoscitivo con l’apporto di elementi di microstoria e con uno spazio dedicato alla tradizione orale.
Citando l’autrice:
Vengono così a essere inclusi miti di fondazione, leggi legate a rituali religiosi, credenze, pratiche, consolidatisi nei secoli. Queste espressioni della mentalità collettiva di un popolo, «una storia lentamente ritmata» (Braudel)
I miti conservano elementi di un periodo che precede di tante generazioni il momento in cui vengono fissati negli scritti. I miti sono simboli, codici con cui una comunità esprime la propria identità e le proprie aspirazioni. Sambuca collega, ad esempio, le sue origini al mitico emiro Zabut che dal suo castello consolida il potere e garantisce la sopravvivenza della sua gente, memorie di un territorio profondamente islamizzato, tramandate oralmente che nel tempo consolidano l’identità di un popolo.
Ai quattro racconti segue una seconda parte titolata “Delle cose di Sambuca” che raccoglie interessanti notizie su San Giorgio e il drago, a cui fa seguito I dammusi del castello, Gaspare Puccio visita i dammusi, La gola della Tardara, Il mito: Tardara, la ninfa del tempo, La valle dei mulini, Una lapide per i Beccadelli e Un rudere ignorato a ridosso della Chiesa del Rosario-una torretta o una chiesa diroccata?
La terza e ultima parte che chiude l’imperdibile e godibile libro di Licia Cardillo Di Prima, prima della post fazione di Rosario Amodeo, è titolata Sambuca oggi con un ricco corredo fotografico che ritrae lo stato odierno dei luoghi tutti da visitare. I titoli tutti intriganti: La conchiglia sul lago Arancio, Una notte magica nel quartiere saraceno, I vicoli saraceni e Salviamo Mazzalakar dalle acque.
Sambuca. Il mito nella storia
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