Scritto nell’acqua di Nuccia Benvenuto

“Scritto nell’acqua” (Falco Editore, 2015, pp. 206, euro 15,00), l’ultimo romanzo di Nuccia Benvenuto, può essere considerato una poesia scritta in prosa. Un romanzo sulla poesia. Un poema, un poema sull’amore. Sull’amore e sulla poesia. Sì, perché la poesia è proprio il filo conduttore del romanzo, la poesia in tutte le sue sfaccettature, la poesia come “medicina” per le sofferenze della vita, la poesia come congiunzione di spiriti.
Il romanzo ha il suo perno dunque nella poesia. Ma, più che nella poesia, ha il suo perno in un poeta,

“colui il cui nome fu scritto nell’acqua”

John Keats. E intorno a un singolo poeta ruotano un’infinità di personaggi. Anzi, John Keats sembra proprio essere il centro di convergenza di tutti questi personaggi. Le loro storie si intrecciano sullo sfondo meraviglioso di Roma e della Calabria, congiungendosi attraverso l’amore, la poesia e l’amore per la poesia. Nel romanzo trovano il giusto equilibrio tutte le fasi della vita di un uomo, dalla fanciullezza all’adolescenza alla maturità fino, inevitabilmente, alla morte.

Ma la poesia non è certo l’unico tema che si incontra leggendo il romanzo. Ce ne sono di tutti i tipi, dall’amore ai sogni, dalla filosofia alla musica e così via. Un altro tema fondamentale, come si può evincere anche dal titolo, è, ovviamente, l’acqua.

“L’acqua è il nostro elemento” (p. 199)

dice Caterina, la protagonista del romanzo, una sognatrice. Anzi, uno tra i protagonisti del romanzo. Perché “Scritto nell’acqua” non si presenta come il romanzo classico con un personaggio, una situazione e con una trama. I personaggi sono molteplici, così come le situazioni e le trame.

Ma “Scritto nell’acqua” non è neppure il classico romanzo d’amore. L’amore qui viene visto come un modo per alleviare il dolore, qualcosa che unisce, non che divide. “Scritto nell’acqua” è il romanzo che tutti dovrebbero leggere, perché in questo libro c’è ognuno di noi, ognuno con le proprie situazioni, con le proprie gioie e i propri dolori, con i propri amori e con le proprie paure.
Insomma, ognuno con la propria vita.