Se mi cerchi non ci sono
- Autore: Marina Mizzau
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2015
Al funerale di Leonardo, docente universitario, si ritrova la sua famiglia “allargata”, composta da mogli, figlie, sorelle, un nipote, un cugino, un’anziana zia con la sua badante, amici e l’io narrante, una donna di cui verrà svelato di più solo alla fine del romanzo. Per tutti loro il protagonista ha lasciato, custodito in un file del computer, un pensiero seguito da un messaggio non facilmente decifrabile. Questo è in breve il romanzo “Se mi cerchi non ci sono” (Manni), semifinalista al Premio Strega 2015, scritto da Marina Mizzau, per molti anni docente universitaria ed ora ancora attiva nel suo ruolo di scrittrice.
Questa storia è un intreccio di vite assai diverse l’una dall’altra, accomunate, principalmente, da uno stretto rapporto con il defunto. Ecco i personaggi tutti lì riuniti al funerale di Leonardo, attenti alla commemorazione fatta dal parroco che pare non avere le idee molto chiare sulle parentele e sulle amicizie del defunto. Forse è vero ciò che pensa l’io narrante
“Leonardo non era credente, non avrebbe mai voluto un prete, di chi è stata l’idea?”
Il funerale serve, però, a parenti e amici per riunirsi, per ricordare chi non c’è più. Ciò ha anche luogo dopo la funzione e nei giorni successivi. Familiari e amici, infatti, non vanno via subito dopo il funerale ma si ritrovano più volte e hanno l’occasione di parlare di colui che non c’è più ma, che in un modo o nell’altro, ha lasciato traccia nei loro cuori. Il romanzo assume così un’impronta nostalgica ma non triste poiché Leonardo viene ricordato da ognuno nella sua quotidianità, in ciò che faceva o sceglieva. E se parenti e amici han qualcosa da dire su di lui, presto scoprono che anch’egli ha lasciato ad ognuno un messaggio.
“A quel punto sfogliammo i file su computer alla ricerca delle ultime volontà, per rispetto passando velocemente oltre tutto quello che non sembrava far pensare a un testamento. Ci fermammo su un file col nome – Consegne - … Le questioni economiche erano liquidate velocemente … Alla fine trovammo il rinvio a tutta una serie di file, tutti intestati ai presenti, da leggersi a cose finite e non prima.”
Tutti pensieri scritti da un Leonardo ancora in buona salute e che non consistono in consegne o valutazioni bensì in ricordi, racconti di una vita in cui spesso Leonardo, come tanti fra noi, guardando indietro, avrebbe voluto cambiare gli eventi, cancellare gli errori oppure tener più saldi gli affetti. A chiudere il messaggio, quasi ad alleggerire la gravità del testo, ecco un quiz enigmistico. Rebus o crittografia? Sta a chi legge, deciderlo.
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La storia si dispiega così, tra ricordi, racconti, momenti condivisi da questo gruppo, quasi una famiglia di cui l’io narrante conosce molte cose ma non si sente di far parte. Eppure anche per lei Leonardo era stato importante, così tanto che la crittografia era stata risolta proprio e soltanto da loro due già anni prima. E’ una frase semplice la cui soluzione Marina Mizzau dà già all’inizio del libro ed è l’accomiatarsi lieve e sorridente d’un uomo che ha realmente amato familiari e amici. E’ un saluto scherzoso perché lui, nel profondo, era così e, come si legge nel suo computer, avrebbe voluto anche un ultimo saluto allegro.
Il romanzo si legge con piacere e ogni protagonista ha le sue peculiarità: tutti ruotano però attorno al defunto e la loro presenza pare una carrellata di personaggi che s’affannano alla ricerca di qualcuno proprio quando questi non c’è più.
Se mi cerchi non ci sono
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