Se tu fossi qui di Davide Rondoni

Negli Stati Uniti, in una campagna paludosa e povera, in un periodo storico non ben definito ma probabilmente posto nella prima parte del Novecento, hanno luogo le vicende del romanzo di Davide Rondoni “Se tu fossi qui”(San Paolo Edizioni, 2015), vincitore del Premio Andersen 2015.

E’ la storia di Best, un ragazzino che, nonostante le tante difficoltà e tristezze che gli ha riserbato la vita, riesce a notare nei paesaggi, nelle luci, nelle persone, tanti lati belli che, spesso, anche i più fortunati non riescono a intravedere. Best vive con lo zio Tomlison in una povera baracca accanto a una grande palude che lui si diverte ad osservare perché, come dice lui stesso,

“..gli occhi bisogna usarli. Se no ammuffiscono come un topo morto”

Quegli occhi che scrutano ci fanno vedere tante cose belle anche in un posto che di attraente ben poco sembra avere. Così è Best: attento, curioso, aperto al mondo e alla vita che, invece, gli ha prematuramente tolto la mamma e ha allontanato da lui anche il padre che, per lavoro, vive in quel faro che si vede laggiù, oltre la sterminata pianura e da cui solo una volta, tanti anni prima, ha fatto ritorno a casa.

Il romanzo che si divide in tre parti, “Best”, “L’uomo del faro” e “Il viaggio”, ci fa apprezzare, una pagina dopo l’altra , il piccolo protagonista alla ricerca di quegli affetti da lui così lontani. Intorno a lui, oltre allo zio, un uomo di pelle scura, di certo non attraente perché simile a un vecchio dromedario ma comunque buono e premuroso nei suoi confronti, stanno tante persone che hanno conosciuto papà e che di lui raccontano: sono personaggi non così perfetti (c’è l’uomo che si è macchiato di un grave crimine, una donna non più giovane e amareggiata dalla vita, un sindaco preoccupato del futuro della propria città, un abile scultore e un vecchio marinaio) eppure con tante buone parole e anche bei ricordi. Tutti raccontano a Best di suo padre che così, seppur lontano, è presente attraverso le parole che sono come tanti piccoli tasselli per ricostruire l’immagine di quell’uomo che il piccolo protagonista tanto ama ma poco conosce. Il desiderio di ritrovare il padre si fa sempre più pressante e un giorno Best, insieme a Rosa, una ragazzina della sua età, si avventura nella grande palude in un viaggio rischioso e pericoloso tra fango e alligatori, senza riparo e senza alcun aiuto. Nonostante le tante difficoltà, Best, dopo giorni di cammino, raggiunge il luogo tante volte immaginato e può riabbracciare il padre e comprendere per quale motivo egli non abbia potuto, in quegli anni, attraversare la grande pianura e far ritorno da lui.

La vicenda è davvero bella e mai scontata: frutto della penna d’un bravo scrittore, porta in ogni pagina espressioni toccanti, metafore e similitudini simili al linguaggio delle poesie che Davide Rondoni ama scrivere. Questo romanzo di formazione ha pienamente meritato il più ambito riconoscimento attribuito ai libri per ragazzi poiché è un condensato di sentimenti e di aneliti che rende il libro una lettura assolutamente consigliabile.