Sinceramente non tuo
- Autore: Leonardo Colombati
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2022
Mi era piaciuto molto il libro di Leonardo Colombati, pubblicato anni fa, 1960. Ho letto con altrettanto piacere il suo nuovo romanzo, Sinceramente non tuo (Mondadori 2022).
Poco importante la trama, la storia di due amici diversi, uniti da un rapporto continuo nel tempo ma spesso conflittuale: lo scrittore Luca, detto “Il Maestro”, voce narrante della storia, e Antonello Durante, fotografo di star della musica rock.
Quello che colpisce di più nel romanzo è la relazione tra i vari personaggi - Luca, Antonello, sua moglie Diana - e le città dove costoro decidono di vivere la loro esistenza complicata: Roma, soprattutto, Londra, in buona parte e Ostenda, dove la storia si conclude.
Leonardo Colombati insegna scrittura creativa nella scuola di cui è rettore, dal nome fortemente letterario, Molly Bloom come il personaggio dell’Ulisse di James Joyce: lui stesso nelle pagine finali del libro elenca titoli e scrittori da lui citati nella storia che racconta, perché alla fine quello che mi sembra prevalere nel romanzo è il linguaggio, la costruzione narrativa, lo stile, i tempi in cui l’intreccio si srotola davanti al lettore.
Ecco dunque le storie parallele dei due amici, provenienti da classi sociali e vicende familiari opposte. Luca arriva alla scrittura, divenendo un romanziere molto letto e ammirato nel panorama letterario nazionale, dopo un’infanzia terribile, segnata dalla follia del padre e dalla lontananza della madre. Antonello, invece, è figlio di un ristoratore di Roma, con un locale a piazza ponte Milvio, luogo simbolico nella topografia di Roma Nord.
Mosso da un carattere ribelle Antonello non segue le orme paterne, il Sor Remo lo vede così con disappunto divenire un fotografo che segue gruppi musicali degli anni Settanta, innamorato alla follia della bella Diana, incontrata a Vulcano. I due si sposano, avranno una coppia di gemelli, Martina e Alessio, e sembrano una famiglia perfetta.
Antonello è allegro e simpatico, però beve troppo: gioca, perde, distrugge se stesso perso in illusioni che non hanno riscontro con il reale, trascura la famiglia, imbroglia, truffa ed è truffato.
Alla fine, scacciato da Diana e inseguito dagli strozzini, fugge lontano, su una vecchia 500 turchese, con un vecchio musicista che aveva fotografato nei tempi felici, Tom.
È stata vera amicizia quella che ha legato Antonello allo scrittore Luca? È stato vero amore quello che ha unito per tanti anni Antonello alla bellissima rossa, l’amata Diana? E quale è stato il vero e profondo legame con Luca, che forse ha svolto un ruolo ambiguo inserendosi nella loro storia di coppia?
Leonardo Colombati cambia continuamente il registro comunicativo nel romanzo, alternando momenti quotidiani, colloquiali, nei qual i personaggi vivono le loro difficili esperienze e gli altrettanto difficili rapporti, amicali, familiari, sociali; in molte pagine invece il tono si modifica, diventa più complesso e articolato, prevalgono riflessioni profonde di tipo culturale, filosofico, esistenziale.
La vita e la morte, la fede religiosa, la malattia mentale, l’alcolismo, la paternità, l’innamoramento, la sconfitta, la droga, la psicosi, la solitudine: a tutti questi temi Leonardo Colombati dedica grande attenzione, riesce a costruire pagine interessanti, mai banali, facendo ruotare con abilità narrativa i suoi personaggi, ognuno dei quali mantiene la sua identità e le proprie peculiarità, intorno a eventi dolorosi, a scoperte, a segreti nascosti.
Londra, Parigi, le Fiandre, ma soprattutto Roma, luoghi esplorati dai protagonisti in diversi momenti delle loro esistenze, in locali, pub, alberghi, ristoranti, viaggi che diventano sogni, ricordi, ricerca di felicità o tentativi di fuga.
E poi nel libro c’è tanta musica, gruppi musicali seguiti e fotografati, talvolta mitizzati, Paul Anka e la straordinaria Diana, Stay with me, Imagine, Hey Jude, Lennon e/o MacCartney, fotografie, il tentativo di fissare sulla pellicola un tempo, una vita, una felicità.
È amaro il finale di questo romanzo, ma nondimeno le riflessioni che induce in chi legge sono una sorta di bilancio di un tempo - che poteva essere positivo e sereno - e che si è rivelato illusorio, per le promesse non mantenute.
Una storia dei nostri tempi, di un passato recente che ci riporta alla durezza di un presente inatteso.
Sinceramente non tuo
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