Squadra Demolizioni di Enrico Lanzalone

“Squadra Demolizioni” di Enrico Lanzalone è un libro problematico fin dall’inquadramento. Comico senz’ombra di dubbio, ma più steam del fantasy e più fantasy dello steampunk.

La vicenda si svolge su Aend, un mondo fantasy che a causa di un grande sviluppo tecnologico e sociale somiglia più al tardo Ottocento che al Medioevo, ma con elementi antiquati e avveniristici che si mescolano. Questo mondo è abitato da decine di razze diverse raggruppate in quattro stirpi comuni che condividono un mondo selvaggio e caotico. “Squadra Demolizioni” è ambientato nella città di Bluren, una metropoli cresciuta troppo e diventata un concentrato di malavita e criminalità. Fra le molte razze presenti i più bistratti sono i quequi. Simili agli umani, creati dal poco considerato dio bardo Rykmar, sono tacciati come fannulloni, ladri e imbroglioni. Stereotipi che nemmeno loro mettono in discussione. La giovane quequa Talli arriva in città senza uno scopo ben preciso in mente, se non quello di fare soldi. Completamente sprovvista di soldi, abilità uniche o poteri, la giovane scopre ben presto che la città è minacciata da un misterioso terrorista, un individuo dai ferrei principi morali che combatte la sua crociata personale piazzando esplosivi ad alto potenziale in giro per la città corrotta.
Il destino di Talli si incrocia ben presto con quelli di altri disperati come lei. Prima fra tutte la ninfa Erbetta, una ragazzetta dai capelli blu che sa esattamente cosa vuole: diventare imperatrice del mondo, per cominciare. Molto ambizioso è anche Tancredi, un quequo con più coraggio che sale in zucca che vuole fare il cavaliere nonostante i pregiudizi di classe e di razza (ben fondati). Nelle sue imprese cittadine lo aiuterà Pirpirra, una bambina quequa che diventa sua scudiera dopo esser stata “salvata” da lui.
I loro destini si intrecciano quando Rethién, ispettrice appartenente alla semi-immortale e nobile razza degli eald, nel corso della sua implacabile e irriducibile indagine per catturare il terrorista decide di puntare tutto su una sconclusionata squadra di reietti, la Squadra Demolizioni. A Talli, Erbetta, Tancredi e Pirpirra si uniscono la fatina mafiosa Mathilde, l’avvocato quequo Vikko, la dolce e ingenua eald Naelle, l’inventrice Liretta e il bistrattato aspirante avventuriero Alfredo.

La vicenda si districa alternando gag comiche a dialoghi intensi e a volte carichi di forza drammatica intensa quanto le scene d’azione, non prive di elementi splatters, tarantiniani ed esagerati. “Squadra Demolizioni” di Enrico Lanzalone infatti si presenta come un’esagerazione dei classici cliché del fantasy. La razza superiore dai tratti elfici è superiore sotto tutti i punti di vista, gli eroi sono così arroganti da essere troppo impegnati a firmare autografi per combattere i mostri e la magia è letteralmente ovunque. Accanto a questi temi tradizionali vi sono elementi che rimandano a fatti e situazioni moderne come mafie, compagnie di assicurazioni e gilde dei pizzaioli che esaltano la carica irriverente e comica dell’opera.