Storia intima della Grande guerra
- Autore: Quinto Antonelli
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Donzelli
- Anno di pubblicazione: 2014
“Cari Genitori
Io mi trovo sempre bene e così spero di voi, ma fatemi sapere vostre notizie. Vi scrivo con queste cartoline che ci passa il governo, che per le lettere non si trovano i francobolli e neanche la carta, perché siamo in mezzo alle macerie e alte montagne e ci vuole un giorno per andare a trovare qualche cosa. Giovanni Gaggi, 4.2.1916”
Nel volume dal titolo “Storia intima della Grande guerra”, Quinto Antonelli ha composto un’antologia di testi, i più disparati, lettere, pagine di diario, memorie che dal fronte i soldati semplici cercavano di inviare ai propri cari rimasti a casa, mogli, figli, fidanzate, genitori, amici. Si tratta di un’enorme quantità di scritti minori, spesso sgrammaticati, con un’ortografia ed una punteggiatura incerte, vergate al gelo, con mezzi improbabili… Poca carta, pochissimo inchiostro, poca luce, molta disperazione.
I testi rivelano le condizioni drammatiche che i fanti vissero per anni nei buchi, nei ghiacciai, nelle trincee, affamati, malati, semicongelati.
“I nostri ricoveri in tale posizione erano quelli dell’orso bianco, e cioè, fatto un buco nel ghiaccio per ogni tre o quattro uomini , e la si stava certamente senza chiudere un occhio per il freddo, ed anche volendo dormire era il rischio di rimanere gelati, avendo la sola coperta da campo e la mantellina o pastrano, ma quella nulla giovava per combattere un sì crudele nemico che era il freddo e la continua tormenta... (Antonino Cella, marzo 1916)”
Eppure, anche se poco alfabetizzati, molto spesso del tutto analfabeti, il rito della scrittura diventa indispensabile per le migliaia di uomini gettati sul fronte, l’unico legame con le famiglie, l’unico modo per sentirsi ancora vivi, per trovare un po’ di ristoro e di dignità umana…
”Su un blocco di calcestruzzo rimasto da una parte piano e liscio si è improvvisato un tavolino, dagli zaini è uscito un foglio di carta, una penna stilografica e ognuno scrive, e scrivendo si riposa, perché nel ricordare voialtri, nel narrare a voi la nostra vita sembra che la stanchezza si allontani, pare che ogni parola scritta si porti via uno dei nostri tanti dolori e quando la lettera è finita si prova realmente un dolce benessere, si respira più liberamente... (Filippo Guerrieri, giugno 1916)
In molti dei testi delle lettere si ritrova l’insensatezza della guerra, l’assurdità delle azioni che portavano alla distruzione di interi battaglioni, la rivolta morale contro azioni che si ritengono riprovevoli, contro un nemico che molti non riescono a vedere come tale…
”nell’austriaco io non vedo un nemico come mi si vuole far credere, che devo dargli la caccia ed ammazzarlo ad ogni costo; penso che nel suo villaggio ha lasciato i suoi cari dai quali fu strappato come io lo fui da te”, scrive il bracciante abruzzese Francesco Giuliani, sopravvissuto alla guerra.
Il volume è corredato da un documentario dal titolo “Scemi di guerra” del regista Enrico Verra.
Si tratta dei soldati che in trincea impazzirono, gli uomini che contrassero una malattia, fino ad allora, sconosciuta, lo shock da combattimento, che precipita la storia nel nuovo secolo, cancellando l’Ottocento e rivelando gli orrori che per tutto il “secolo breve” funesteranno i combattenti di tutti i paesi del globo. Ma anche se, come afferma Gadda, la guerra fatta di “merda e sangue” non doveva giungere agli occhi degli spettatori, nel secolo che ha inventato il cinema ci furono riprese di immagini non solo propagandistiche, che raccontano quello che la narrazione ufficiale degli altri comandi non poteva rivelare.
Molte pagine del volume, molte immagini, molti brani del filmato ci appaiono inediti, e tanto più commoventi: le parole disperate degli uomini, la maggior parte dei quali non tornò a casa, ci colpiscono senza la coltre di retorica che per troppo tempo ha fatto da filtro alla durezza della verità. Per farne tesoro, si spera.
Storia intima della Grande guerra. Lettere, diari e memorie dei soldati dal fronte
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