Storie siciliane. Da Dionisio ai riti di San Giovanni attraverso la Porta Perpetua del Tempo di Amelia Crisantino

Amelia Crisantino, l’autrice di questo saggio edito da Torri del Vento, è una studiosa attenta, una vera storica che si occupa anche molto di divulgazione, scrivendo su giornali e proprio alla base di questa sua ultima pubblicazione, vi sono molti articoli pubblicati su Repubblica. Sono stati quest’ultimi adesso rielaborati e arricchiti divenendo strumento utilissimo per una rapida e agevole pubblicazione come lo era pure il suo precedente lavoro: Breve Storia della Sicilia, editore Di Girolamo, 2012, un’opera che alla scientificità di quanto scritto unisce un ampio spirito divulgativo.

Una divulgazione che è un elemento primario che merita sempre più spazio. specie nei tempi odierni in ragione di una carente conoscenza diffusa. Ma Amelia Crisantino è autrice anche di lavori di rilievo come la riedizione delle opere di Michele Amari.
In questo prezioso ultimo lavoro, Storie siciliane. Da Dionisio ai riti di San Giovanni attraverso la Porta Perpetua del Tempo (Editori Torre del Vento, 2022), sono raccolte 49 storie che raccontano e attraversano la Storia della Sicilia, narrando per la maggior parte episodi e personaggi minori e poco conosciuti.
Sono piccole storie che rappresentano nell’insieme la grandezza della Storia siciliana che ha i suoi importanti punti di riferimento, che però non si metterebbero a fuoco senza trattare e approfondire anche questi aspetti solo apparentemente minori. Si tratta di Storia ma in genere di cultura, natura e paesaggi che ne sono parti e componenti fondamentali ed essenziali.
I personaggi e gli avvenimenti riportati dall’autrice sono stati scelti con cura e attenzione nei nove capitoli e nelle sezioni monografiche dedicate a Santa Rosalia ed al Terremoto.

Amelia Crisantino scrive di una Storia diversa della Sicilia, dove vi si affacciano personaggi diversi, sconosciuti e alternativi a quella che è stata la vulgata storica, osservata solamente da un punto di vista politico e sociale come storia della ribellione, dell’autonomia e delle dominazioni.
Una scrittura leggera ed elegante che rende facile la lettura senza quelli che sovente sono spesso noiosi riferimenti e superflui appesantimenti accademici e/o specialistici, invece diretta principalmente ad aumentare il livello di conoscenza.
È un libro che riesce a gestire e comprendere la complessità tra grande Storia e piccole storie che è importante sapere per avere una visione completa e di insieme.

Ciascuno dei capitoli si apre con una premessa che spiega le storie che seguono e le ragioni che le tengono insieme come pure le intenzioni che muovono a raccontarle. Nel primo capitolo “Storia, Miti e prodigi” l’autrice introduce tra gli altri i temi dei misteri di monte Pellegrino e delle grotte dell’Addaura.
Nel secondo capitolo dal titolo singolare “Rassegna degli riemersi”, sono raccontate storie riferite tra l’altro a temi ritornati di attualità come l’epidemia. Emerge in quest’ambito la figura importante del medico Giovanni Filippo Ingrassia, che comprese la grande importanza da dare all’igiene e alla prevenzione. Tra le tante altre storie raccontate in questo capitolo, vi è quella dei Gesuiti e di Prospero Intorcetta, importante personaggio storico a cui è intestata la Biblioteca di Piazza Armerina. È il primo traduttore italiano di Confucio, aprendo alla cultura occidentale questa figura straordinaria ma molti furono i Gesuiti che si recarono in oriente, animati da un desiderio di conoscenza oltre che di evangelizzazione.
Altra figura importante richiamata in questo pregevole testo, è quella di Carlo Gemmellaro, grande geologo che nasce come il fratello nel Settecento e fonda una Società; erano entrambi delle guide per i viaggiatori del Gran Tour che salivano sull’Etna. Poi diverrà uno scienziato di rilievo e a Firenze cambierà la storia della Geologia. E ancora Giuseppe De Welz, di origini svizzere che tentò senza riuscirci di migliorare le strade in Sicilia.
Vicende particolari sono quelle dell’architetto dell’Orto Botanico che venti giorni prima della consegna dei lavori viene cacciato dagli Inglesi.

La copertina del volume della Crisantino ritrae la “Porta Perpetua del tempo” nel convento di San Domenico: si tratta di un calendario che va dal Settecento al 2192.
Una storia misteriosa come tutta quella dei Domenicani. Il terzo capitala parla di altre storie che la Sicilia spesso dimentica con il titolo “Memorie perdute sull’Unità e dintorni” in cui suscita curiosità la figura, del “socialista omeopatico”.

E ancora la figura di Luciano Scarabelli, piacentino che dopo l’Unità si appassiona alla città di Caltanissetta dove invia continuamente una montagna dei libri e quando il Comune di Caltanissetta decide di celebrare quest’uomo, commissionando un ritratto, questi rispose loro di acquistare invece altri libri. Ma di questo personaggio come tanti altri si è persa la memoria.
Non manca la figura di Santa Rosalia e al capitolo 6 si arriva alla storia e alle storie che hanno l’ambizione di entrare nella grande Storia. Ed ecco la figura di Rosina Muzio Salvo che nel 1848 fonda la Legione delle Pie Sorelle, con milleduecento donne associate guidate da un prete che si adoprarono per contrastare i Borbone. Un altro rivoluzionario e poeta insieme è Eliodoro Lombardi, figura emblematica per le sue diverse iniziative e sfaccettature. Fu politico innovativo, vicino al movimento futurista per poi assumere posizioni conservatrici.

Nel libro è ripercorsa inoltre la vicenda di Padre Ennio Pintacuda, un personaggio il cui giudizio è controverso. Un capitolo è dedicato ai luoghi della Storia e al paesaggio come il bosco di Vallecuba, dove è protagonista la Natura nella sua bellezza e diversità.

Un volume tutto di interesse, dai contenuti intriganti e godibili che colma molti vuoti conoscitivi di parecchi siciliani e non, dalla chiara forma divulgativa arricchendo la conoscenza di questa splendida terra di Sicilia, nella sua enorme e unica ricchezza, diversità e complessità, facendo cultura vera e fruibile a tutti.