Tempo da lupi
- Autore: Bruno D’Amicis
- Genere: Amanti degli animali
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2015
Nel volume “Tempo da lupi” (Orme Editori, 2015), prefazione di Jim Branderburg, di Bruno D’Amicis, vengono raccontati e fotografati nell’Appennino abruzzese i lupi italiani dal biologo e fotografo di natura professionista dal 2004, appassionato di fauna selvatica e di montagna.
“Sembrava che ci fossimo dati un appuntamento preciso. Quattro puntini si muovevano rapidi contro il bianco immacolato del crinale innevato: quattro lupi che camminavano con il loro incedere da ciclisti allenati.”
Era febbraio e Bruno stava percorrendo in auto una strada ghiacciata dell’Abruzzo, quando aveva notato quattro lupi camminare sulla neve, lesto, l’uomo era sceso dalla macchina e li aveva fotografati. Due dei quattro animali, un maschio e una femmina, erano rimasti indietro e stavano giocando, infatti, il periodo degli amori era appena iniziato e presto la lupa sarebbe rimasta gravida. Anche le cime azzurre e i faggi ricoperti di neve intorno erano stati testimoni silenziosi del corteggiamento; il gran freddo che imperversava nella zona aveva bloccato gli animali e i lupi resistenti al freddo ne approfittavano per andare a caccia ed erano più facili da osservare sullo sfondo bianco della neve. Bruno, sempre rispettoso dell’ambiente, con il binocolo scorreva l’orizzonte con molta attenzione, nell’attesa di avvistare il “canis lupus italicus”, il fotografo ripensava a tutto quello che già conosceva sul soggetto della sua ricerca. I lupi, animali intelligenti e imprevedibili, non si muovono mai a caso e trascorrono gran parte delle ore diurne in siti sopraelevati di difficile accesso per osservare il territorio circostante. Il lupo, animale nomade nato per viaggiare, con il suo passo leggero e infaticabile va a caccia, con il suo fiuto infallibile sente l’odore della preda e va all’inseguimento. Bruno, il quale aveva intuito che il segreto della sua documentazione stava nel guardare “monti e valli con i loro stessi occhi”, racconta che l’animale trascorre lunghi periodi di digiuno interrotti da grandi abbuffate. In tante occasioni l’autore ha seguito le loro orme, “quattro grosse dita unghiate e un cuscinetto a cuore rovesciato”, per poi osservare i lupi con emozione camminare in fila indiana nella neve inondati dalla luce del tramonto. Bruno con sincerità ammette che
“nonostante le numerose osservazioni e i tanti incontri, con il lupo ogni volta è diversa dalle altre.”
In estate, dove anche in questa regione il sole batte caldo e forte,
“la radura era bellissima, una gemma incastonata nel cuore della valle e della faggeta”
il fotografo aveva avuto la fortuna di incontrare cuccioli di lupo
“dal pelame scuro e dal muso e le zampe sproporzionatamente grandi.”
Il lupetto fissava incuriosito l’intruso con i suoi occhi ambrati e innocenti. Per D’Amicis è indimenticabile ascoltare l’ululato del lupo che si diffonde dappertutto, magia durata pochi minuti.
“Del resto, la voce del lupo è fatta solamente per essere ammirata e non posseduta.”
Nel suggestivo e aspro paesaggio abruzzese, un uomo con umiltà e molta passione, come scrive nella Prefazione al volume lo scrittore e documentarista americano Jim Branderburg,
“ha scelto di vivere un’esperienza con i lupi piuttosto che rappresentarli solamente”
Il valente fotografo si pone nella natura fino quasi a fondersi con essa restituendo al lettore, attraverso le sue partecipate parole e le sue ammalianti fotografie, tutta la magia di luoghi incantati.
D’Amicis romano ma di origine abruzzese, vive e lavora nella regione, qui nel suo libro veramente ben scritto, ha riversato sei anni di lavoro trascorso in montagna nell’Appennino centrale osservando con discrezione e pazienza la vita di un animale maestro di prudenza ed elusività, il quale in Italia è specie protetta dal 1976. Tre stagioni: inverno, autunno, estate sono i periodi che il biologo ha scelto per i suoi appostamenti, evitando la primavera, perché è il periodo della nascita dei cuccioli, tra la fine di aprile e i primi di maggio.
“A mio avviso, la lotta per la conservazione della specie e degli habitat va combattuta su molteplici fronti, ciascuno dalla propria rilevanza strategica.”
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Tempo da lupi
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