Teresa Papavero e lo scheletro nell’intercapedine di Chiara Moscardelli

Torna la gioiosa Teresa Papavero, felice creatura di carta di Chiara Moscardelli, in Teresa Papavero e lo scheletro nell’intercapedine (Giunti, 2020). Un libro che colpisce per l’ironia, per le disavventure tragicomiche della protagonista, ma che, in ultimo, si fa apprezzare anche per le indagini, precise e intuitive, condotte dalla stessa.

Teresa ha risolto dei casi gialli in precedenza, e ora la sua fama di investigatrice, anche se un po’ da dilettante e molto molto pasticciona, l’ha raggiunta anche a Strangolagalli, il piccolo paese in cui vive. Con la sua amica Luisa Capperi, Teresa ha deciso di aprire un nuovo Bed&Breakfast, sperando in un grande successo. Tutto è pronto per il gran giorno dell’inaugurazione, quando in un’intercapedine si intravedono delle ossa. Appartengono allo scheletro di una donna. Chi l’ha nascosta lì? E che cosa c’entra il rullino ritrovato a fianco con strane fotografie? Un vecchio caso, di cui nessuno si occupa più, non può che coinvolgere la nostra protagonista.

Un caso che si rivela subito molto complicato, ma che diventa anche per lei particolarmente intimo e difficoltoso, perché riporta alla scomparsa nel nulla della sua stessa madre molto tempo prima. Un qualcosa che l’ha segnata profondamente, che lei ha grosse difficoltà ad affrontare. Ci riuscirà? Riuscirà anche a superare le sue ancestrali paure, mettendo a repentaglio la sua vita?

Teresa Papavero e lo scheletro nell’intercapedine è un giallo classico per una protagonista d’eccezione. Un libro che pur nella sua serietà invita al sorriso, trascinando il lettore nelle avventure, anche d’amore, di questa giovane ragazza, molto pasticciona e forse anche un po’ sfortunata. Un romanzo solido e ben congegnato nel suo impianto narrativo; preciso nella descrizione di ambienti e personaggi. Una trama riccamente elaborata per una lettura travolgente e simpatica.