Terra. Storia di un’idea di Marco Ciardi

Terra. Storia di un’idea di Marco Ciardi è un libro di divulgazione scientifica in cui si esamina il modo di pensare e conoscere la Terra nel mondo occidentale partendo dal Seicento, periodo della nascita della scienza moderna. Nel Seicento cambia il modo di considerare e pensare la Terra in rapporto agli altri astri e all’Universo. S’incominciano anche a comprendere meglio i fenomeni che hanno generato la forma attuale della crosta terrestre, quale sia il rapporto con le ere geologiche e l’evoluzione delle specie vegetali e animali, il perché e il come siano presenti i fossili ingabbiati nelle rocce sedimentarie.

Marco Ciardi è professore di Storia della Scienza e della tecnica all’Università di Bologna e ha al suo attivo testi scientifici e anche alcuni dai titoli molto accattivanti come “Le metamorfosi di Atlantide. Storie scientifiche e immaginarie da Platone a Walt Disney”. Il libro comincia dalle scoperte spaziali per dimostrare che

“per scoprire il nostro pianeta fosse necessario porsi da un punto di osservazione completamente diverso l’aveva già capito Christiaan Huygens, uno dei più grandi astronomi di tutti i tempi”.

Così, se alla fine del seicento Huygens auspicava la necessità di porsi al di fuori della Terra per guardarla da lontano, ormai da quarant’anni in qua questa possibilità è reale e difatti utilizzata. Quindi il paradosso che andando sulla Luna abbiamo scoperto la Terra, come aveva affermato l’astronauta Eugene Cernan, è pienamente condivisibile. Il libro non ha la finalità di ripercorrere la storia delle scoperte scientifiche ma dimostrare, attraverso “una scelta di episodi, casi e citazioni”, come sia mutata l’idea della Terra dal ‘600 in poi grazie alla scienza. Dalla nuova concezione dell’Universo dovuta ai grandi pensatori che rivoluzionarono il sistema di pensiero tolemaico-cristiano, agli elementi della materia, agli aspetti della geografia, alla possibile età della Terra, alle specie presenti sulla Terra, al posto dell’uomo nella natura, fino alla “voce dei terremoti” e, per terminare, c’è un interrogativo assai attuale e interessante: “Quante risorse abbiamo?”. Quest’ultimo capitolo è molto interessante perché si scopre che la mentalità ecologista ha radici antiche e che già sul finire del Settecento gli scienziati individuano la Terra come “un sistema complesso, i cui elementi, incluso l’uomo, andavano concepiti come interconnessi tra loro”. Il libro che nasce con finalità divulgative spiega in maniera chiara e semplice concetti complessi e offre spunti di riflessione molto interessanti.