The Gloaming. I Radiohead e il crepuscolo del rock
- Autore: Stefano Solventi
- Genere: Musica
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2018
Questa storia inizia così: c’è un ragazzo irrequieto e sensibile, che soffre sin da piccolo per una paralisi congenita alla palpebra sinistra. Tutti lo chiamano Salamandra, proprio per via dell’espressione “un po’ così” che tale difettuccio imprime sul suo viso. Il suo nome è Thom Yorke e proviene da Oxford, UK. L’azione narrata si svolge invece a metà anni Ottanta ed è – grazie alla scrittura granitica, ma allo stesso tempo avvolgente di Stefano Solventi – il resoconto della vicenda umana di Thom e dei suoi amici, che porterà alla nascita del gruppo che (come ci suggerisce il titolo di questo bel tomo, "The Gloaming. I Radiohead e il crepuscolo del rock") meglio di ogni altro ha caratterizzato il rock (o quel che rimane) fra lo scorso e il nuovo millennio.
Confesso che, all’epoca della pubblicazione dell’album più iconico dei Radiohead – quell’OK Computer che nel 1997 si piazzò in cima alle classifiche di fine anno nelle riviste specializzate di mezzo mondo – io non colsi l’importanza epocale (ebbene sì, l’aggettivo non è affatto sprecato in questo caso) né del gruppo né del disco. Anzi, feci di peggio: sminuii entrambi e nel far ciò si può ben dire che mi riallacciavo ad una gloriosa tradizione italica. Qui mi viene in mente la storia del maggior critico d’arte nostrano (tal Roberto Longhi) che sul fare del Secolo breve prese di mira, sminuendone l’importanza e la grandezza, un pittore che oggi tutti consideriamo un sommo (vi dice niente il nome del patavino Andrea Mantegna?). Questo per dirvi che qualche volta anche chi pondera, o pensa di ponderare, il proprio giudizio critico può mettere il piede in fallo.
Sia come sia, non è questo il caso dell’egregio Solventi: che si muove, pagina dopo pagina, attraverso dei landscape critico-letterari, sempre narrati in prima persona, che riallacciano le vicende di cotanta band a quelle di un’epoca. Ed ecco che il lettore, arrivato alla fine del libro, ne ha letti perlomeno tre, tutti fichi anzichenò: il primo ovviamente sulla band che ha meglio incarnato il crepuscolo del rock di questi anni (ma anche il suo glorioso zenith), il secondo sulla transizione del mondaccio in cui viviamo dalla Guerra fredda al globalismo imperante, il terzo che ci parla invece (in modo sempre partecipato, ma senza mai inquinare il taglio saggistico del libro) dell’amore di Solventi per i Radiohead e la loro musica. Non male davvero. L’autore, alla fine della fiera, s’è sdoppiato, anzi, è diventato uno e trino, come Gesù Cristo nostro Signore e s’è immolato ad una narrazione post-moderna (o suppost-tale) che proprio quando la afferri... sguscia via.
Menzione speciale alla bibliografia utilizzata per la compilazione del tomo: che spazia dal romanzo "Guida galattica per gli autostoppisti" (pubblicato nel 1979 dallo scrittore britannico Douglas Adams) ai saggi inoppugnabili del linguista, filosofo, scienziato cognitivista, teorico della comunicazione, accademico, attivista politico e chi più ne ha ne metta Avram Noam Chomsky. Chapeau. A buon intenditore, molte parole (né più né meno di quelle che leggerete in questo libro).
The gloaming. I Radiohead e il crepuscolo del rock
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