Tornare a casa
- Autore: Dörte Hansen
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Fazi
- Anno di pubblicazione: 2020
Ingwer Feddersen, nato e cresciuto in un piccolo villaggio nel nord della Frisia, lavora come archeologo e da tempo si è trasferito a Kiel. Si avvicina alla cinquantina e nella sua vita è il lavoro ad avere un ruolo predominante: ha una relazione affettiva poco stabile e proviene da una famiglia alquanto insolita. Ingwer è il protagonista del romanzo Tornare a casa (Fazi, 2020) di Dörte Hansen, già giornalista radiofonica ed ora scrittrice al suo secondo romanzo.
L’uomo, seppur molto impegnato nel lavoro, si concede un anno sabbatico per, come enuncia lo stesso titolo del romanzo, tornare a casa. Là, nel villaggio di Brinkebüll, lo aspettano “mamma e papà” ormai anziani ed entrambi bisognosi di cure. Il lettore scopre presto però che i due non sono i genitori bensì i nonni del protagonista: lui era nato da loro figlia, Marret, ragazza assai strana e con capacità intellettive inferiori alla norma. Da uno degli incontri di lei, appena diciassettenne, nasce appunto Ingwer il cui padre rimane sconosciuto. Al bambino, lo si capisce, erano mancate le tipiche attenzioni materne ma Sönke ed Ella avevano fatto di tutto per non fargli vivere un’infanzia e un’adolescenza diversa da quella dei compagni e per non essere additato come il figlio di una ragazza che
“... era svitata. Riusciva a sentire il verso dei pipistrelli e a trovare pietre focaie nei campi arati ma a Ella non era d’aiuto.
Marrett Feddersenn sembrava vivere dietro una parete di vetro. Dovevi gridare o sbracciarti per raggiungerla e a a volte il vetro era pure appannato.”
Sönke ed Ella avevano accettato e protetto il più possibile quella figlia così strana e lo stesso, forse anche di più, avevano fatto con il nipotino amato fin dal primo istante di vita. Ora i due coniugi, vicini a celebrare le nozze di ferro, cioè settant’anni di vita matrimoniale, sono soli ed entrambi malati. Ingwer non può fare a meno di tornare: è profondamente legato a mamma e papà, anche se Sönke, per lui, aveva immaginato un futuro non lontano dal villaggio come proprietario della locanda di famiglia.
È nell’immaginario villaggio di Brinkebüll che avvengono le vicende più importanti del romanzo, sia quelli relative al passato, sia quelli presenti. Il libro descrive, racconta il cambiamento nella vita del piccolo paese. Mentre alcuni decenni prima quasi tutti gli abitanti vivevano dedicandosi all’agricoltura, al presente rimangono solo poche aziende agricole. Ora molti residenti lavorano fuori durante il giorno. Le abitudini rurali di un tempo si sono perse, il riposo pomeridiano tipico della vita contadina in cui ci si alzava all’alba non si fa più, i passatempi e gli orari sono cambiati.
Il romanzo tocca tematiche delicate quali il cambiamento, sia delle persone che dei luoghi, ma anche la solitudine e la fragilità di chi invecchia. È bello il rapporto tra Ingwer, ormai uomo assai maturo, e i due anziani coniugi: lei ha la mente ormai ottenebrata, il marito, invece, lucidissimo, è fisicamente debole e malfermo. Hanno bisogno d’aiuto e il protagonista regala loro un periodo della sua vita: la storia è dolce e commovente in particolar modo perché Ingwer si prende cura di loro anche nei minimi bisogni e affronta tutto da solo non demandando ad altri un compito gravoso. Ogni gesto, dal mattino a notte fonda, è segnato da tenerezza infinita. È “normale” per lui preparare ogni cosa, lavare quei corpi che ormai hanno perso forza, portarli a letto, cambiarli…
Tornare a casa è la storia di un amore profondo, pienamente ricambiato nei brevi momenti di lucidità e di serenità degli anziani.
“Quando Ingwer venne a tavola, Sönke si alzò e si diresse alla mescita, lo si sentì trafficare dietro al bancone,dopo un po’ ricomparve con tre bicchieri di birra. - Allora- disse Sönke – tanti auguri i buon compleanno da parte mia e della mamma. Non siamo mica così rincoglioniti e certe cose ce le ricordiamo ancora-”
Tornare a casa si rivela un libro speciale, scritto da Dörte Hansen con un linguaggio più che scorrevole e con personaggi incredibilmente reali che invitano a condividere tutte le emozioni narrate. È un romanzo sul tramonto della vita rurale, ma anche e soprattutto delle esistenze umane. La narrazione è delicata ma assolutamente efficace e giustamente questo in Germania è già un libro apprezzato tanto da esser definito “un caso letterario”.
Tornare a casa
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