Tre cavalli
- Autore: Erri De Luca
- Categoria: Narrativa Italiana
C’è un uomo che se ne sta solo seduto al tavolo di un‘osteria. Davanti, un libro a tenergli compagnia. Una donna sui trent’anni si avvicina e dice poche parole. Poi gli lascia un biglietto con su scritto il suo numero di telefono. L’uomo ha più o meno cinquant’anni, fa il giardiniere e ha passato buona parte della sua vita in America del sud. La donna si chiama Laila. Lo invita a cena. Lui accetta. Porta la sua salvia e le dice che ama leggere libri usati e ama scrivere, ma solo lettere. Ballano, nella sera. Fanno l’amore. Dopo le carezze lei gli rivela che fa “il mestiere“. Lui comprende, non la odia. Non la umilia. Si parlano tanto e le affida parte della sua storia, anche se raccontare non è facile.
Ora che gli è ricapitato amore, pensa a quello giovanile. All’amore per Dvora, che incontrò in montagna e capì subito che lei era la sua bashérte. Parola, che in una delle sei lingue che la ragazza conosceva, vuol dire persona destinata a qualcuno.
Sì, perché
“Ci sono persone assegnate che non riescono a incontrarsi mai e s’aggiustano ad amare un’altra persona per rammendare l’assenza. Sono sagge.”
Lui a vent’anni non è saggio e allora aspetta. Guarda tra la folla. Ma non ha un’immagine in testa da far combaciare con un viso reale. Aspetta, non può far altro. Fino a quando, un giorno, in montagna incontra la sua bashérte. Sposerà Dvora in Argentina, dove prenderà parte alla guerra contro la dittatura. In quella guerra perderà anche la sua asseganta.
È questa storia, questi pensieri, che rivela a Laila. Lei li accoglie silente e gioiosa, sapendo che ora che ama non può più fare la vita di prima.
Tre cavalli di Erri De Luca è un romanzo delicato, soave, con dentro molti colori del mondo. Con dentro il ricordo, il dolore, la magia del raccontare, il desiderio di tornare alla vita e all’amore. È un libro profumato. Carico di odori. Si sente l’odore dell’erba appena falciata, quello delle mimose, la freschezza della salvia dell’isola di Pag. È anche colmo di sapori, di quelli genuini. Si assaggia del vino rosso, del pane, del formaggio, delle pere. Ci si siede a leggere libri usati insieme al giardiniere che non ha nome. Si mangia, si beve, si annusa, si ascolta, si parla. Si condivide. E fatti del passato vengono narrati sempre al presente. La voce di Erri De Luca è bassa, sincera, a tratti diventa intima, arricchisce chi legge tra le righe, chi riesce a rubare ogni minimo segno e luce lasciata sul volto dei personaggi.
Si porta via, con il suo linguaggio, tutto l’affaticamento, la noia che può scaturire dal quotidiano.
Perché possiede il dono della parola. E sa regalarcelo sempre.
Tre cavalli
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Molto bella la recensione!
"Tre cavalli" è, assieme a "In alto a sinistra", fra i libri di Erri de Luca che mi piacciono di più.