Tutti contenti di Paolo Di Stefano

Quasi sessanta anni, afflitto da un raro caso di amnesia, Nino Motta abbandona moglie e figli ormai adulti per andare alla ricerca di sé fingendosi giornalista.
Tornato nella natia Messina l’uomo ricostruisce i tasselli della sua esistenza e ritrova finalmente la joie de vivre.

Scritto in prima persona ispirandosi a quel flusso di coscienza tanto caro agli scrittori sin dai primi anni dello scorso secolo, "Tutti contenti" è il percorso interiore di un uomo che non riesce ad apprezzare la vita perché privato dalla memoria dei giorni trascorsi. Il suo desiderio di riaccendere quelle ombre che lo accompagnano da sempre lo porta a liberarsi delle vecchie remore e a ricontattare sia pure sotto mentite spoglie i vecchi compagni dell’istituto dove ha trascorso parte della sua infanzia.

Avvincente come un thriller il romanzo di Paolo Di Stefano, malgrado l’età non verde del protagonista, afferisce quasi alla categoria del Bildungsroman perché Nino Motta cerca di ritrovare se stesso per rinascere nuovamente alla vita.
Stile asciutto con qualche manierismo eccessivo nella descrizione dei personaggi.