Un nido di vespe
- Autore: Davide D. Longo
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2019
Davide D. Longo vive e lavora in provincia di Varese. Nel 2017 pubblica Il corpo del Gatto. Un nido di vespe (Fratelli Frilli Editori, 2019) è il primo romanzo che vede la nascita dell’investigatore senza licenza Valerio Guerra. Chi è costui?
È un giovane dal vissuto doloroso e difficile, affrontato, però, dal protagonista con leggerezza e saggezza. Abbandonato dalla madre, cresciuto da un padre che non c’è più, che lo ha lasciato troppo presto, Valerio Guerra è:
“Disoccupato cronico e laureato con il massimo dei voti in archeologia alla Statale di Milano, a trent’anni suonati a malapena riusciva ad aprire le lattine del tonno. (…) Nervoso e timido insieme: un bel casino. Covare la rabbia dentro ma non riuscire a esternarla fino all’esplosione finale. Non aveva un carattere facile, lo sapeva, e forse era per questo che nessuna donna stava al suo fianco per più di qualche mese.”
Valerio Guerra deve pur vivere e allora con i suoi due amici va a svuotare le cantine delle ricche ville dei dintorni, per poi rivendere ciò che trovano a un rigattiere. Oltre a questo fa anche l’investigatore privato senza licenza, occupandosi, soprattutto, di procurare materiale a mariti/mogli traditi. Fino a quando non riceve la telefonata di Renè,
“Sessantenne attempato con una pancia che ciondolava di qui e di là, assecondando in modo goffo il movimento delle braccia."
Il commissario gli comunica che è stato trovato il cadavere di Ileana Rocchi alle “Tre Fette di Polenta”, una giovane ragazza appartenente a una delle famiglie del luogo che contano. Accanto a lei viene ritrovato uno strano anello longobardo perfettamente conservato. Qual è il significato implicito in tale ritrovamento? Forse ciò implica il coinvolgimento diretto di una setta? Sicuramente un modo per Valerio di dimostrare le sue capacità e le sue conoscenze universitarie di archeologo, ma non solo.
Incentrato su un caso complicato e difficile da risolvere, Un nido di vespe è un libro che avvince. L’autore dimostra bene di conoscere con precisione i mali che affliggono il mondo attuale: diffusa omertà, classi intoccabili, giovani viziati e senza scopo, annoiati e ingeriti nella loro stessa ricchezza. Ne consegue un perfetto ritratto di provincia malata:
“Pareva di stare in Arancia Meccanica con i vincitori e gli sconfitti restavano segnati dalla morte e dalla sofferenza. (…) Alla fine la provincia di Varese era come quel favo, all’apparenza innocuo come l’albero a cui era attaccato. Appena la si tormentava un momento, appena si scavava al di sotto della superficie, la provincia rivelava la sua vera natura. Un nido di vespe.”
A osservare le miserie umane si posa lo sguardo scuro e torbido del lago, che assiste impotente.
Una lettura dal fascino indubbio e intrinseco alla storia narrata. Una vicenda dal profondo tessuto narrativo, con la promessa di future avventure belle e interessanti.
Un nido di vespe: Indagine tra Varese e il Lago Maggiore
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Un libro perfetto per...
chi ama i gialli, ma anche gli studi sociologici sulla società e a chi è appassionato di archeologia.
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Un nido di vespe
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