Un paradiso popolato da diavoli. La Sicilia negli occhi degli altri di Antonino Cangemi

Si può viaggiare nel tempo? Bella domanda risponderebbe Nino Cangemi, autore di Un paradiso popolato da diavoli (Dario Flaccovio Editore, 2023), pregevolissimo gironzolare per epoche antiche e vicine.
Si sa, esistono paradisi e inferni e la Sicilia si offre come scenario immaginario di quel mare nostrum che è il Mediterraneo con le sue millenarie avventure entusiasmanti e dolenti allo stesso tempo.
Terra mitica la “Trinacria”, la si può odiare o amare, ma non lascia indifferente per come la Storia l’ha forgiata fino a farne qualcosa di più di una semplice isola gettata in mezzo al mare.
È terra di miti, di mostri come Scilla e Cariddi, di Polifemo che vive in quell’antro focheggiante che è l’Etna, del mastodontico Tifeo che si bea delle sue belle spiagge, della dolce Persefone che irraggia la primavera e l’estate, al cui culmine si rifugia, per volontà di Zeus, nell’Ade, mostrando il lato oscuro della natura e di eroi come Ulisse che scorrazza lungo le coste nelle sue mille imprese. E poi i Fenici, i templi di Agrigento, Selinunte, Segesta e i romani conquistatori e le mille etnie che si sono succedute formando usa sorta di spirito contraddittorio la cui dimensione ancora oggi, anche nei suoi aspetti più brutali, affascina.

In questa cornice si inserisce il nostro autore e lo fa con gli occhi di chi, ammaliato, del tempo antico come di quello moderno, ha osato porre piede in quel triangolo che tutto ha visto e tutto ha conosciuto.
Piccoli ritratti, amabilissimi, di donne e uomini famosi che hanno sentito la necessità di toccare, vedere e assaporare il mare salino e l’aspro odore dello zolfo dell’Etna. Si dischiudono paesaggi straordinari, i campi a frumento e a maggese, la cucina prelibata e la ricca pasticceria, l’ordine e il disordine, la pulizia e la sporcizia, le città le cui storie s’intrecciano in una arabescata architettura, mischiando il bizantino con il barocco, il greco-romano con il classicismo, il saraceno con lo svevo eccetera.

È penna sciolta quella di Nino Cangemi, elegante nel descrivere i protagonisti di questo viaggio senza tempo; dotta è la sua conoscenza dei fatti, curiosa la sua voglia di chiacchierare sulle verità o su quegli accenni di verità che a volte sono più ancor più illuminanti del vero, esilarante nel cogliere spunti comici o tragici degli eroi di cui si occupa, e, infine, celebrativa nelle scelte operate.
Chi sono dunque i protagonisti di Un paradiso popolato da diavoli. La Sicilia negli occhi degli altri?
Sono Platone, Cicerone, Ibn Iubayr, Dante, William Shakespeare, Caravaggio, Molière, Carducci, Goethe, Alexander Dumas, Guy de Maupassant, Nelson, D.H. Lawrence, sua moglie e l’amante, Franchetti e Sonnino (e la loro indagine sulla mafia), Savinio, Piovene, Danilo Dolci, Carlo Levi, Wagner, Virginia Woolf, Freud e Hemingway, Simone de Beauvoir, Elsa Morante e Natalia Ginzburg, Alda Merini e Maria Luisa Spaziani e tanti, tanti altri.
Cos’altro dire? Leggetelo, e, con piacevolezza, viaggerete nel tempo e nello spazio con gli occhi incantati di chi ha osato conoscere la Sicilia.