Una casa quasi perfetta
- Autore: Emily Eden
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Elliot
- Anno di pubblicazione: 2019
Nella Collana “Raggi” Elliot edita “Una casa quasi perfetta” (2019, titolo originale "The Semi-Attached House", traduzione di Roberta Arrigoni), romanzo finora inedito in Italia, redatto nel 1859 dalla poetessa e scrittrice britannica Emily Eden (3 marzo 1797 - 5 agosto 1869).
L’unico difetto della villa è che è bifamiliare.
Lady Blanche Chester, radiosa e splendida sposa di Arthur, era stata costretta a trasferirsi in una villa bifamiliare immersa nella campagna inglese. Lord Chester, invece, a causa del suo lavoro era in procinto di lasciare la sua mogliettina, che peraltro aspettava un bambino. Una separazione, quella fra i neosposi, dolorosa ma necessaria, infatti, il viaggio di lavoro di Arthur della durata di tre mesi, facendo parte di una delegazione diplomatica in partenza per Berlino, avrebbe potuto dischiudergli ottime prospettive future.
Blanche, suscettibile secondo il parere della zia Sarah e un tantino viziata, possedeva una sua grazia, un carattere dolce, incline all’umorismo e un’innata allegria ora offuscata dall’imminente separazione dal marito, col quale era sposata da appena sei mesi. “La villa più graziosa del mondo”, dove Blanche, delicata di costituzione, avrebbe dovuto soggiornare, era bifamiliare, la famiglia che occupava l’altra abitazione gemella, era composta dagli Hopkinson, appartenenti alla middle class, quindi Lady Chester avrebbe avuto dei vicini distanti per classe sociale e sicuramente anche per mentalità e per modo di concepire la vita. Blanche ancora non si era installata nella villa bifamiliare che già c’era stato qualcuno che nell’abitazione accanto aveva definito la coppia di nobili come:
due insulse statuine da salotto, tutti gioielli, risolini e frivolezze.
Rimasta in compagnia della sorella Aileen e di zia Sarah, Blanche, triste per la mancanza di Arthur e in attesa di lettere dal consorte, si apprestava a fare la conoscenza dei membri della famiglia Hopkinson, la cui presenza nella villa bifamiliare accanto a quella che aveva affittato, le impediva di considerare la sua dimora come “una casa quasi perfetta”.
Le ragazze sono carine e la madre non ti sarebbe sembrata così grassa se l’avessi vista oggi pomeriggio.
Emily Eden, settima figlia di William Eden, primo Barone di Auckland, pro-pro-prozia del primo ministro Anthony Eden, nubile convinta, è famosa per le sue acute descrizioni della vita inglese all’inizio dell’Ottocento e anche per questo spesso è stata considerata, a torto, dalla critica della sua epoca, come la rivale di Jane Austen. Al contrario Miss Emily aveva un’adorazione per Jane Austen e scriveva romanzi iniziando da dove la celebre scrittrice aveva terminato i suoi, ovvero dalla narrazione della vita di una coppia dopo il matrimonio. Ciò che colpisce in queste pagine, com’era già evidente in “Una coppia quasi perfetta” (Elliot 2018) è la sensibilità e l’arguzia della prosa di questa raffinata autrice che aveva una grande passione per la scrittura. Passione che coltivò per tutta la vita.
Una casa quasi perfetta
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