Vento di mare di Paolo Sidoti

20 marzo 1982, ucciso maresciallo dei carabinieri perchè indagava sul rackets di Catania. Paolo Sidoti, scrittore catanese, si è incontrato per caso con una storia che doveva necessariamente essere raccontata. La storia del Maresciallo Alfredo Agosta, vittima della criminalità organizzata e del dovere.
Una delle prime vittime assassinate brutalmente dalla mafia in una città violenta e assetata di sangue negli anni ’80.

"Vento di mare" (Algra Editore, 2018) è il libro liberamente ispirato proprio a questa storia, alla biografia del Maresciallo Agosta, freddato in un bar al centro di Catania. Scritto con profonda umanità, entrando in punta di piedi nelle vite altrui, "Vento di mare" ci trasporta con una brezza leggera ma al contempo con una folata decisa negli ultimi dieci giorni di un uomo, marito, padre che ha dedicato tutta la sua vita con dedizione all’arma.
Attraverso gli ultimi giorni di vita del Maresciallo, l’autore con una scrittura precisa e fotografica ci racconta tutta la vita di Agosta: la sua famiglia di origine, gente semplice, che viveva del proprio lavoro che abitava in un paesino sul mare, Pozzallo. Ci racconta la sua nuova famiglia, sua moglie, i suoi tre figli che abitano al centro di Catania; la grande passione; l’incontro con un caro amico, Padre Luigi, con cui aveva trascorso insieme degli anni in collegio; la sua routine di maresciallo attento, meticoloso, pronto a dare la vita per gli altri.

L’autore con maestria ci porta nella Torino degli anni Sessanta, dove Agosta ha iniziato la sua carriera e dove ha vissuto il boom economico di un’Italia in crescita e nella Catania degli anni Ottanta, dove Agosta ha perso la vita, in un periodo quando l’esistenza della mafia era negata.
"Vento di mare" è un thriller incalzante, ma che mette al centro la figura di un uomo dello Stato che doveva essere ricordato, una persona dall’alto valore umano che doveva essere rammentato, un investigatore attento e onesto che aveva capito allora che la criminalità cittadina si era trasformata in qualcosa di più terribile e si era infiltrata nell’economia e nelle istituzioni.

La mafia non è protagonista come lo è stato in troppi altri romanzi simili. La mafia è incarnata da un personaggio di fantasia ma dai tratti, dalla vita, dai modi reali, Don Nenè, mano violenta di qualcuno più ricco e potente di lui che non ha nulla da perdere, che non ha paura di niente. "Vento di mare" è un romanzo-testimonianza, documento di quegli anni di morti ammazzati per mafia in una città dove l’autore ha conosciuto da giovane, come molti di noi, ma è anche un romanzo che racconta con il cuore la storia di un uomo di valore e di una terra maledetta.