Viaggiatori stranieri nella Sicilia dell’Ottocento
- Autore: Carlo Ruta
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2017
Differenti gli autori di “Viaggiatori stranieri nella Sicilia dell’Ottocento”: Maria Costanza Lentini, Nunzio Famoso, Fabrizio Nicoletti, Carlo Ruta, Mario Tropea e Maurizio Zignale; alcuni appartengono al mondo accademico altri sono studiosi e saggisti indipendenti. Questo, invece, il sottotitolo di copertina: “Il contatto con il retaggio storico e l’attenzione per le questioni sociali”, a indicare il taglio di questa raccolta di saggi che riflette con particolare attenzione su queste specifiche tematiche all’interno del contesto, più generale, del tema del viaggio degli stranieri nella Sicilia dell’Ottocento.
Una visione del viaggio in Italia inusuale, non il classico Grand Tour dei secoli precedenti, ma un’esperienza che veniva effettuata con diverse aspettative e risultanze. Nel libro assistiamo a un incontro tra le diverse prospettive di studiosi e ricercatori che, con grande oculatezza, la casa editrice ha fatto confluire per la realizzazione di questo volume. Apprezziamo, quindi, la dimensione di un dialogo a più voci, che riprende la proficua formula già utilizzata da Sebastiano Tusa e Carlo Ruta in “Viaggio nella Grecia antica. Da Oriente a Occidente”. Una formula che risulta fruttuosa e produttiva per un acuto approfondimento e una divulgazione sempre più ampia di molteplici questioni. Di Carlo Ruta è presente nella raccolta un pregevole saggio titolato: Rappresentazioni della Sicilia nell’Ottocento tra realismo e pregiudizio.
Si scandaglia la storia del viaggio in Sicilia da una varietà di punti di vista diversi: si considerano culture, studi e ricerche diverse, dalla tematizzazione dei quali emerge il piacere del racconto, la capacità di reciproco ascolto degli studiosi e la possibilità di arricchimento insita nel confronto scientifico.
Vi sono delle schede precise di presentazione dei vari autori che precisano il rispettivo percorso professionale e culturale.
Il tema del viaggio è presente in una vasta bibliografia ma spesso ha un carattere agiografico e celebrativo senza una lettura critica e oggettiva che qui, invece, è presente.
Il Grand Tour è stato un fenomeno estremamente importante per la Sicilia poiché molte figure illustri dell’Isola furono notevolmente influenzate dai contatti avuti con i viaggiatori stranieri che, dal punto di vista culturale, portavano in dote una linfa vitale nuova, visioni diverse e non solo una fascinazione ingenua per il classicismo. Per comprendere il viaggio che molti compivano nell’Ottocento occorre necessariamente far riferimento al genere di viaggio compiuto nel secolo precedente, l’epoca più propria e caratteristica per il Grand tour. Questa consuetudine trova la sua origine addirittura nel Cinquecento, in epoca post-umanistica e rinascimentale, nel Seicento ha il suo sviluppo e raggiunge il suo apice nel Settecento, quando si inizia ad elaborare un vero e proprio mito della Sicilia, sia guardando al suo glorioso passato che al suo presente. Oltre a nomi di rilievo come Guy del Maupassant, che venne in Sicilia nel 1887 e considerò questa terra un unicum, nell’Ottocento emergono figure di viaggiatori per così dire minori, insieme ad altre più rinomate. I viaggiatori precedenti, in realtà, avevano prestato scarsa attenzione a realtà importanti, ad eccezione di Goethe che vide vicoli abitati da gente preda di gravi malattie come il vaiolo. Una visione della Sicilia che fuoriesce dal mito e che viene attentamente presa in considerazione dal mondo illuministico. Una Sicilia in abbandono dove non esisteva un ceto imprenditoriale né una borghesia che potesse scuotere questo stato di cose, in particolare lo strapotere dei baronelli, possessori quasi incontrastati delle proprietà terriere, insieme all’alto clero e ai vescovadi, mentre tutt’intorno una grande massa di contadini sopravviveva a stento, in estrema povertà.
Viaggiatori stranieri nella Sicilia dell'Ottocento. Il contatto con il retaggio storico e l’attenzione per le questioni sociali
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