Viaggio al termine della scrittura: Calvino Pasolini Bazlen Parise Cattafi
- Autore: Diego Bertelli
- Genere: Classici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2017
Un libro interessante già nel titolo "Viaggio al termine della scrittura: Calvino Pasolini Bazlen Parise Cattafi": interpretando il testo di Celine, l’autore ci conduce in un viaggio letterario in compagnia di cinque tra i più importanti scrittori italiani del Novecento. Un saggio imperdibile, un lavoro letterario colto e notevole. Lo studioso Diego Bertelli, fiorentino, insegna presso l’Università del Kansas e si occupa di letteratura italiana del Novecento con saggi, traduzioni e articoli per diverse riviste italiane ed estere. Collabora con la Rassegna della Letteratura Italiana, ed è redattore di Atelier.
Compiere un viaggio al temine della scrittura significa sapersi trattenere in una zona incerta: quella in cui la vita di chi scrive, avanzando secondo gradi diversi di consapevolezza, testimonia l’impossibilità di un suo compimento formale.
Per la scrittura limite Diego Bertelli passa in rassegna alcuni autori e le loro opere, emblematici e cronologicamente vicini. I libri pubblicati negli anni settanta, studiati e approfonditi dal nostro, condividono destini e visioni analoghe, che furono temi di ampi dibattiti intellettuali non solo in Italia ma ovunque nel mondo: "Se una notte d’inverno un viaggiatore" di Calvino, "Petrolio" di Pasolini, "Il capitano di lungo corso" di Bazlen, "L’odore del sangue" di Parise e i diari inediti di Cattafi. Il comune denominatore è "la complessità eccentrica del pensiero di questi autori", gli anni di crisi storica esistenziale nei quali intercorre lo studio tra opera e testo, il dramma dell’uomo moderno e le tesi che l’uomo borghese non potesse reggere l’assenza di Dio.
Italo Calvino apre il saggio, con la figura astratta e fittizia dell’io scrivente del suo celebre "Se una notte d’inverno un viaggiatore". La lettura è solitudine proprio come la scrittura, scrisse Calvino e in questo suo testo egli offre il giusto naufragio alla lettura. Per Bertelli l’autore permette la comprensione della scrittura nel momento stesso in cui scrive, dando al lettore la possibilità di controllare l’opera attraverso l’atto della lettura.
Nell’opera sperimentale Petrolio, Pasolini anticipa una strategia narrativa usata anche da Calvino. Il suo antiromanzo uscito postumo nel 1992 racconta tra forma e viaggio lo spaccato dell’Italia dopo la morte di Enrico Mattei, la crisi petrolifera, gli anni della strategia della tensione e della Loggia P2. Un testo incompiuto che amalgama magistralmente elementi di cronaca e forma allegorica e che agli occhi dei critici racchiude interamente il pensiero pasoliniano. Infatti come scrisse di suo pugno, aveva iniziato un libro che l’avrebbe impegnato per il resto della vita, in quanto era la summa di tutte le sue memorie e le sue esperienze.
Incompiuto è anche "Il capitano di lungo corso", il romanzo di Bazlen. Sostenitore di una scrittura non tradizionale, che sia espressione di un ordine senza direzione, la figura dello scrittore sparisce per dare spazio al Bazlen lettore. Annota Bertelli che in quest’opera l’autore:
riduce la creazione letteraria alla sua unità esplicativa minima, quella della nota e piè di pagina.
Ne "L’odore del sangue" di Parise, invece, la scrittura è legata fin dall’inizio alla sua fine, proprio come narra la trama. È il racconto di una coppia di cinquantenni sposati da vent’anni nella Roma degli anni settanta, del loro desiderio giunto alla fine e di un marito infedele. Parise lo scrisse in pochissimo tempo nell’estate del 1979, appena scampato da un infarto. Il testo lo sigillò con la ceralacca per poi rileggerlo anni dopo. Infine lo studio approfondito dei diari di Cattafi che per Bertelli rappresentano un caso significativo di scrittura – limite. Il contenuto di ogni pagina è un vero e proprio impegno quotidiano nel riportare ogni cosa, nel fare i conti con le parole e la scrittura fitta che incorpora gli spazi vuoti. L’anti-stile che diviene uno stile.
L’unico viaggio possibile al termine della scrittura è quello di chi sa trattenersi in una zona incerta, la quale è anche la più carica di attesa, perché a essa corrisponde la paradossale suggestione degli inizi.
Una riflessione sulla letteratura e sulla scrittura: gli argomenti trattati sono senza dubbio impegnativi, ma suscitano forte curiosità ed emozioni. Un gran bel libro, consigliato!
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