Viaggio dunque sono di Gianluca Pomo

È il viaggio e il racconto di luoghi e di città il tema di “Viaggio dunque sono”, questo piacevole e coinvolgente libro d’esordio di Gianluca Pomo, giovane ingegnere milanese con la passione per la scrittura. Nella storia dell’uomo il viaggio rappresenta una fase fondamentale della vita: viaggiare, spostarsi da un luogo all’altro è un atto legato all’inconscio, perché l’uomo è un essere itinerante.

“il viaggio è più un modo di porsi davanti al nuovo, è la curiosità di nutrire gli occhi e la mente, non necessariamente un lungo percorso in aereo verso luoghi incontaminati”.

Del viaggio, come era nell’antichità, e in quello moderno, più che la partenza è il ritorno il momento più importante, la fase che completa la ricerca di sé e rende ricchi delle diversità. “Viaggio dunque sono” è un titolo preso a prestito per poter descrivere le conoscenze che, in chi le sa cogliere e amare, creano una differente identità culturale. È la filosofia di chi parte che diviene, in compagnia o in solitudine, un’avventura che conduce fuori dei propri confini, della propria comunità, dei propri doveri. Un viaggio che attraverso gli altri porta alla cognizione intima di se stessi.
Con una scrittura fluida e accattivante il nostro Gianluca Pomo, con il suo Ludovico, il protagonista, narra i suoi viaggi, descrivendone gli approcci, i pensieri felici e bui, e il suo bisogno di essere un viaggiatore.

Ludovico ha trent’anni e qualche mese in più, un’età da primi bilanci, single alla ricerca di una felicità, “ancora di casa altrove”, che possa colmare la sua solitudine sentimentale. Sogna nuovi luoghi da visitare con la sua ostinata curiosità che lo conforta e gli regala una propria quiete interiore. Tra le sue mille certezze, genitori meravigliosi, amici straordinari, una carriera professionale a gonfie vele, una storia sentimentale importante alle spalle, sa che è un amante del viaggio, “suo perenne investimento”, e meno della vacanza.

“La sostanziale differenza tra un viaggio e una vacanza sta nell’interpretazione del concetto di relax… la sdraio posizionata per dieci lunghe ore in riva ad un mare maldiviano ad attendere il sole che si spegne è la classica idea di relax; e di vacanza. Il viaggio delinea ugualmente uno stato di relax, ma inteso come distacco, vivendo ad ogni modo la quotidianità, ma altrove”.

In quanto viaggiatore ha il desiderio di evitare i turisti e i posti in cui si raccolgono, per cui lo seguiremo attraverso percorsi e strade alternative che lo porteranno in diversi continenti, vivremo gli affanni e i crucci dei suoi pensieri, anche quelli di una felicità non piena, perché non condivisa con una donna da amare. Dall’Aja, una città ricca di studenti e aspiranti manager con le sue luci che ricordano le città del Nord Europa, in bicicletta al Parco dei Mulini a vento. Dalle Case Cubiche realizzate negli anni Ottanta, alla California che nell’immaginario di tutti “è uno stile di vita”. Sulle tracce on the road di Kerouac a Big Sur, a San Francisco, oltre la Millenium Tower, sulla sesta strada ricolma di sacchi di spazzatura e dimora dei senzatetto, dove chiunque sia di passaggio può sedersi ad uno dei loro tavolini e giocare con loro una partita a scacchi. Dai fiumi di auto e motorini della città di Bangkok nelle cui strade “si vive e gioisce”, a Maeklong, il villaggio con la linea ferroviaria che passa nel mezzo del mercato di frutta e verdura. Dalle sabbie mobili del Dirty Devil River nel Gran Canyon in Arizona (un’esperienza da brividi), ad Abyaneh in Iran, un labirinto di strade e abitazioni color ocra.

Gioia, stupore, felicità, sgomento, smarrimento, curiosità e paura sono tante le emozioni vive e intense racchiuse in “Viaggio dunque sono” di Gianluca Pomo, un bel libro corredato di foto in bianco e nero e interessanti riferimenti storici. Consigliato!