Vivaldi e il segreto del nuovo mondo di Dario Piccotti, Alvaro Torchio

Tutto comincia con il rinvenimento di un vangelo apocrifo; siamo nel 1204 a Costantinopoli, tempo e luogo calzano a pennello per ombre e nebbia, trame oscure, integralismi. Capita anche che le questioni religiose vengano prese dannatamente sul serio, soprattutto se si mettono di mezzo una frangia dell’ordine gesuitico argentino e piani di riscatto sociale da realizzare nel Nuovo Mondo per il Mondo Nuovo. Siffatto intrigo di fede & politica non è che l’antipasto di “Vivaldi e il segreto del nuovo mondo”, thriller-storico nuovo di zecca del duo Piccotti & Torchio (Stampa Alternativa, 2013), che forti dei consensi ricevuti dal precedente “Marx & Engels investigatori” (Stampa Alternativa) tentano il bis con formula e sostanza (idealmente) sulla scia:

• accattivante copertina giallo Mondadori style,
• passo narrativo misurato con brio (da crime story all’inglese, oserei dire),
• contesto storico e personaggi liberamente rivisitati dalla realtà dell’epoca,
• matassa ingarbugliata come si deve ai plot di genere suspense & (contro)storia.
• quel tanto che basta di esotismo e erudizione, perché se non dimostri di conoscere a menadito ciò di cui scrivi la figuraccia non te la leva nessuno.

L’ossatura del romanzo si incista anche sullo sfondo veneziano del primo Settecento e su una sarabanda di eventi oscuri (tutti discendenti dal ritrovamento apocrifo medievale) che arrivano a compromettere suo malgrado l’eclettico compositore delle “Quattro stagioni”, funzionalmente ritratto nei suoi aspetti salienti, quelli di musicista virtuoso del violino, di manager teatrale, di insegnante di musica all’Ospedale della pietà, di affarista spregiudicato e tenerissimo amante al contempo: nulla da eccepire sullo spessore del personaggio e bene anche l’intreccio e la plausibilità della trama. Dario Piccotti e Alvaro Torchio se la cavano con passione ed onestà “artigiana” in un romanzo-cartina di tornasole che li conferma coppia autoriale tra le più affidabili del giallo a intreccio storico, se è vero com’è vero che il loro “Vivaldi e il segreto del nuovo mondo” non difetta di colpi di scena e di svariate altre caratteristiche da lettura di intrattenimento fine, disseminati al posto giusto al momento giusto.