La Spada di Falkerith
- Autore: Giancarlo Villa
- Genere: Fantasy
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2016
“La Spada di Falkerith” di Giancarlo Villa è un romanzo di ambientazione “fantasy” la cui lettura, appena conclusa, mi ha particolarmente colpito.
La storia vede l’intreccio tra le vite di Kandan, giovane cavaliere del Nord, un ragazzo coraggioso e altruista come nelle favole più tradizionali, e la principessa Elouise, figlia di un re pazzo e crudele, di cui invece lei è l’esatta antitesi. La storia tra i due, o almeno l’amore di Kandan per la principessa, che è (o sembra) il tema su cui il libro si regge, è sorprendentemente intenso e delicato. L’universo in cui i personaggi vivono, si amano e soffrono richiama ambienti medievali, paesaggi incontaminati e città caotiche e maleodoranti. Guardando la mappa presente all’inizio del libro si rimpiange che la storia tocchi e descriva solo alcuni di quei posti magici: chissà cosa si cela a Furia del Drago, o sulle gelide montagne Occidentali, o magari a Sud, nel caldo di Sanderson. L’autore è molto bravo nelle descrizioni di posti e paesaggi e, a mio parere, avrebbe potuto anche dedicargli maggiore attenzione.
“La Spada di Falkerith” comincia in maniera piuttosto lenta, il lettore è piacevolmente coinvolto nelle piccole vicende di Kandan, ma fatica a capire dove il libro voglia andare a parare. Cullato da sentimenti così delicati e una storia così graziosa, arriva a provare nei confronti del romanzo che stringe tra le mani un falso senso di sicurezza. Non so se l’espediente sia voluto ma, grossomodo tra il terzo e il quarto capitolo, il libro subisce una accelerata velocissima e lascia il lettore sprovvisto di cinture di sicurezza. Il libro, di colpo, diventa tutt’altro. Non anticipo nulla del perché. Ma da lì in poi, staccarsene diventa impossibile.
Kandan si ritrova nella sua terra natale, il Nord, popolato da genti feroci e amichevoli allo stesso tempo, e, come i suoi fratelli, viene costretto dal suo dovere e dai suoi amici a onorare il patto di fedeltà che lo lega alla sua terra. Il che si traduce rapidissimamente - forse troppo, per essere credibile dal punto di vista narrativo - in una guerra.
E la guerra devasterà tutto. Non solo campi e città, ma anche persone, sentimenti, rapporti. Persino quelli che cominciavamo a credere indissolubili. E ci costringerà a vivere insieme a Kandan orrori e speranze, tradimenti e ferocia, debolezze e gesti di coraggio talmente intensi da lasciare estasiati.
Il tutto con un finale davvero degno di un film. Se vi dico che ho letto le ultime 80 pagine del libro tutte d’un fiato, potete credermi.
Per concludere, se dovessi scegliere l’aspetto migliore del libro “La Spada di Falkerith”, non avrei davvero dubbi: la meravigliosa capacità di Giancarlo Villa, che credo sia addirittura un esordiente, di far parlare i sentimenti dei suoi personaggi, di farci vivere insieme a loro gioia e dolore, fierezza e delusione, odio e speranza. Sembra davvero che i protagonisti parlino al lettore, e stuzzichino continuamente il suo animo alla riflessione, a porsi la fatidica domanda: “cosa avrei fatto io al suo posto?”, in una serie infinita di colpi di scena e capovolgimenti di fronte.
E quello che posso dire è che non vedo l’ora di acquistare il secondo volume, per il quale spero vivamente di non dover attendere troppo.
La spada di Falkerith
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