Un tango sulla Senna e altre piccole gioie di questo mondo di Philippe Delerm

“Un tango sulla Senna e altre piccole gioie di questo mondo” (Sperling & Kupfer, 2016, titolo originale Les Eaux troubles du mojito, copertina illustrata da Manuele Fior, traduzione di Elena Riva) è una raccolta di racconti, un inno alle trascurabili ma fondamentali gioie della vita, scritta da Philippe Delerm, nato nel 1950, che vive in Normandia e ha esordito in Italia con “La prima sorsata di birra”, bestseller internazionale, al quale sono seguiti numerosi romanzi e raccolte di racconti.

“È troppo bella. Strana. È da bere o da mangiare?”

L’anguria, il cui centro è tempestato di inquietanti chicchi di un nero d’ebano, è un rimedio perfetto contro una sete inestinguibile. Per la sua forma e i suoi colori accesi, “accende tutti gli sguardi”. Il suo sapore è trasparente ma è soltanto “un miraggio del caldo e dell’estate”.
Sull’autobus, il nipotino di sette anni dell’autore, dopo aver acquistato in una libreria un libricino illustrato dalla copertina blu lavanda, lo leggeva avidamente “affascina l’impercettibile movimento delle sue labbra”. Il mondo che gli scorreva accanto non lo notava, perché il piccolo era completamente assorto nella lettura. “Ha il viso concentrato”.
A settembre una città provenzale conservava ancora il calore dell’estate.

“Qui il cielo è azzurro da tre mesi”.

Il sole era delicato e nella piazzetta del mercato fichi viola settembrini si mostravano in gracili cestini di balsa. Gli studenti avevano già ripreso le lezioni ma i loro sguardi e le loro orecchie vagavano fuori dall’edificio settecentesco. Era ancora estate e “piove luce”.
A Parigi, il Giardino del Lussemburgo, meraviglioso giardino pubblico dalla ricca vegetazione e arricchito da statue e monumenti, è un luogo ideale per trascorrere qualche ora di relax all’aria aperta. “Ci si gioca a scacchi, a pétanque, a tennis” e ci si prende il sole ingordi intorno alla grande fontana. Lo spirito del parco va colto nei suoi margini, nella curva dei suoi viali e nella profondità delle fronde.

“Nel cuore dell’estate. Distesi in spiaggia, abbiamo dato quello che dovevamo dare”

costruito castelli di sabbia abbelliti da variopinte conchiglie, passeggiato lungo la riva del mare e nuotato nella fresca acqua azzurra. Il tempo sembra essere sospeso mentre si osserva lo scintillio del sole sul mare ma un piccolo aereo rompe il nostro piacevole ozio. Un ultraleggero dispiega un lungo nastro di stoffa bianca che pubblicizza un vicino supermercato. Gli osservatori contemplano a lungo lo striscione diventare aquilone.

Quaranta racconti brevi delicati e poetici vergati con una prosa scorrevole e colloquiale invitano il lettore a scoprire nelle piccole cose attimi di felicità. Philippe Delerm ha intuito che il segreto per catturare la beatitudine consiste non nel progettarla ma afferrarla quando meno te lo aspetti.

“Camminiamo, guardiamo il mare, aspettiamo il caffè. Ci facciamo il nostro film”.