Anche le pulci prendono la tosse di Roberto Costantini

Anche le pulci prendono la tosse di Roberto Costantini (Solferino, 2020) ci ricorda che la cupidigia umana non ha limiti.
Raymond, un poliziotto; Regina, un’insegnante; Beatrice, un’infermiera; Salvatore, un imprenditore. Quattro persone, quattro vite differenti che però, a causa di una maledetta pandemia, finiranno per collassare nello stesso punto. E forse nello stesso istante.

Il maledetto virus ha fatto male a tutti, eppure qualcuno ha trovato il modo per lucrarci su. Fabbricando mascherine, inventando incidenti, improvvisando lavori sicuri e dispendiosi. Per chi li paga.
Un paese in festa per il calcio, un paese distrutto da un nemico invisibile. Chi ci crede, chi ha paura, chi fa di tutto per tirare a campare. E il nemico non si ferma, anzi, rincara la dose. Come la peste manzoniana, qui non esistono buoni o cattivi, perché tutti sono in pericolo. Siamo in pericolo.

Roberto Costantini ci narra una storia (purtroppo) attuale e lo fa con il suo solito, immenso stile, incrociando eventi che non dovrebbero cambiare il mondo ad altri che, invece, lo faranno.
Personaggi superbamente dettagliati nella loro debolezza, ingordigia e cattiveria, dialoghi serrati per pagine che scivoleranno frenetiche sotto il nostro sguardo.
Anche le pulci prendono la tosse è un libro importante, per ciò che dirà ma anche e soprattutto perché gli incassi delle vendite andranno devoluti in beneficenza. La cultura salva il mondo, è proprio il caso di dirlo.