Appoggiami la testa sulla spalla. Poesie d’amore e d’amicizia
- Autore: Antonia Pozzi
- Genere: Storie vere
- Categoria: Poesia
- Anno di pubblicazione: 2023
Appoggiami la testa sulla spalla. Poesie d’amore e d’amicizia di Antonia Pozzi è la raccolta di poesie edita da Àncora e curata da Graziella Bernabò che, in questo volume, ha selezionato alcune tra le poesie dedicate all’amore e all’amicizia scritte dalla poetessa milanese.
Antonia Pozzi, nata il 13 febbraio del 1912, trovò nella poesia il mezzo ideale (in realtà ci sono anche molte lettere e altri suo scritti) per esprimere le proprie emozioni, per condividerle con il prossimo per renderlo partecipe di quello che lei viveva nel suo cuore. Gli scritti presenti nel volume vennero realizzati tra il 1929 e l’agosto del 1938, pochi mesi prima del tragico gesto che pose fine alla vita di Pozzi, animo di una sensibilità profonda e unica, forse non sempre compreso da tutti coloro che le stavano attorno.
I testi poetici si rivolgono ad alcune persone che ebbero un ruolo cardine nella vita di Antonia Pozzi - amiche e amici - con i quali la poetessa si relazionava anche per la condivisione di stessi interessi, ideali e sentimenti.
Nel volume ci sono alcune poesie dedicate Lucia Bozzi, amica profonda, ne è un esempio Soste che apre la raccolta e dalla quale si comprende come per la Pozzi, l’amica fosse un porto sicuro dove rifugiarsi e trovare riparo o la stessa Un ’altra sosta che vi riporto per intero perché è un dono di dolcezza e protezione:
Appoggiami la testa sulla spalla:
ch’io ti accarezzi con un gesto lento,
come se la mia mano accompagnasse
una lunga invisibile gugliata.
Non sul tuo capo solo: su ogni fronte
che dolga di tormento e di stanchezza
scendono queste mie carezze cieche,
come foglie ingiallite d’autunno
in una pozza che riflette il cielo.
Altro protagonista di queste poesie è Antonio Maria Cervi, classicista e suo insegnante al Liceo Manzoni di Milano tra il 1927-28, per il quale la giovane poetessa provava di certo qualcosa di più di una semplice amicizia, ma il padre di Antonia impedì il matrimonio tra i due, scatenando un dolore profondo e sofferenza nella figlia.
A Cervi per esempio è dedicata La stazioncina di Torre Annunziata, il paesaggio poetico de La terrazza sul Pincio, ma anche poesie come Vento, Canto della mia nudità, dove emerge in maniera evidente la passione amorosa tra sentimento, desiderio e corpo. Poi, nel momento del loro distacco, i versi della Pozzi si riempirono di un senso di lacerazione per la sofferenza dell’amore ostacolato trovando sfogo in Naufragi e Il volto nuovo. Elvira Gandini, altra grande amica-sorella emotivamente vicina ad Antonia nei momenti più difficili è presente nei versi di Sorelle.
Remo Cantoni, filosofo, fu amico di Antonia, e tale rimase, perché se per lei c’era un sentimento pari all’amore per Remo, per lui invece fu solo amicizia.
Ancora una volta per la Pozzi la poesia dimostra di essere lo strumento per esternare il suo dolore, quella mancata corrispondenza di sentimenti che generò dolore esistenziale, come in La notte inquieta, Creatura, Assenza e Esclusi.
Altra figura importante per Antonia, fu Dino Formaggio, in quegli anni suo compagno di studi, diventato poi filosofo e critico d’arte, aveva tante cose in comune con lei: dall’amore per la natura, all’arte, al sociale, ma anche con lui ci fu solo un legame tra amici che condividevano interessi comuni.
Ne sono un esempio alcune poesie scritte tra il 1937-38 come Fine di una domenica o Periferia in Aprile, ispirata da e a quei luoghi milanesi dove vivevano in povertà gli umili. Emilio Comici, alpinista e compagno di scalate, fu per Antonia un punto di riferimento importante, perché quelle salite in montagna furono un momento di prova fisica, ma anche il recupero di un contatto diretto con la Natura che pacificava. A lui sono dedicate Salita, Rifugio e Per Emilio Comici che chiude la raccolta, scritta nel 1938.
Quello che emerge da Appoggiami la testa sulla spalla è il fatto che la Pozzi convogliò nelle sue poesie emozioni di vita che ancora oggi restano lì nella mente e nel cuore a ogni lettura.
Sentimenti di diverso tipo impressi sulla carta, che vanno dall’amore alla sofferenza, al senso di angoscia per una vita che non sempre va come si vorrebbe, alla speranza del cambiamento fino a quel rapporto con la natura portatore di pace e tranquillità. Antonia viveva, amava, assorbiva ogni esperienza e la traduceva in poesie divenute per lei rifugio protetto che evidenziano con quanta passione - e forza di coinvolgimento di testa e cuore - Antonia vivesse la sua esistenza di giovane donna dei primi del Novecento.
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