Arrivano i NAM
- Autore: Piero Colaprico
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2011
NAM è la sigla del gruppo dei Nonni Armati per Milano, costituito da ex terroristi ed ex picchiatori. La sigla evoca i NAR, i Nuclei Armati rivoluzionari, formati da fascisti negli anni settanta, con Fioravanti, e dei NAP, e i Nuclei Armati Proletari, di estrazione di sinistra, ex-brigatisti, fatti di Comitati, Collettivi, Formazioni. Il protagonista di “Arrivano i NAM” (Corriere della sera, 2011) di Piero Colaprico, ha assegnato questo nome facendolo votare a tutto il gruppo. Ha ottenuto l’unanimità, omettendo, però, di dire che per lui la sigla ricorda anche il Vietnam, che lo riporta nostalgicamente alla gioventù e alle passioni di quel periodo. Questi nonni sono persone attempate, hanno fatto il sessantotto su fronti opposti e ora si ritrovano accomunati dall’idea che li porta a fronteggiare i torti che persone vicine a loro subiscono, amici o anche solo conoscenti. Da giovani erano su sponde opposte, vestivano in maniera diversa, frequentavano posti diversi, spesso si contrastavano e si menavano ma, da fronti opposti, i due gruppi volevano cambiare il mondo. La fiamma giustizialista della gioventù non si esaurisce, cambia forma, cambia obiettivi, ma continua ad animarli.
“Siamo reduci delle stesse battaglie: quasi quasi, vorrei dire, condividevamo qualche sfumatura degli stessi ideali, anche se militavamo sotto bandiere opposte”.
Se i grandi ideali li portavano da giovani, a lottare senza fini personali, ora la loro sete di giustizia li fa solidarizzare, s’indirizza a fatti personali, a punizioni corporali che si rivolgono a un marocchino che si è comportato male con la nipote di un ex dei NAP, a uno sfruttatore cinese, a chi ha urinato sotto la casa di Tagliatesta. Rossi e Neri uniti, non più da motivi politici, ma da vicende personali. La vita di questo gruppo di nonni giustizialisti è ricca di contraddizioni: Ettorino, ad esempio, è un ex di sinistra, svolge il lavoro di avvocato per le aziende di Berlusconi e, addirittura, rimettendoci spesso di tasca propria le spese per le marche; contemporaneamente e gratuitamente aiuta le cause dei centri sociali.
È un racconto che dimostra come gli spazi privati, le case di questi uomini, e gli stessi spazi urbani, siano cambiati nella percezione e nel modo di vederli, mentre, un tempo
“Al Leonardo da Vinci ci stavamo noi con le spranghe, all’Itis sai il cazzo loro con i cacciaviti, insomma ci sorvegliavamo, ci pestavamo, ci uccidevamo, eppure in mezzo ai fiumi di sangue, soffiando sulla nebbia dei lacrimogeni, sognavamo un mondo nuovo. ”
ARRIVANO I NAM
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