Aspettando Cosetta. Le indagini del commissario Berté
- Autore: Emilio Martini
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Corbaccio
- Anno di pubblicazione: 2024
Seguaci di Gigi Bertè, fatevi avanti: arriva un’altra indagine del dirigente del Commissariato di Lungariva, sulla Riviera Ligure. Aspettando Cosetta. Le indagini del commissario Berté è il romanzo giallo numero quindici (giugno 2024, 220 pagine), pubblicato nella collana Narratori Corbaccio, marchio del gruppo editoriale Mauri Spagnol che ha pubblicato tutti i bestseller di Emilio Martini (alias di Elena e Michela Martignoni), a partire da La regina del catrame, nel 2012, per fermarsi temporaneamente l’anno scorso al quattordicesimo, L’uomo del Bogart Hotel.
Non c’è da dubitare della qualità dei romanzi di questa fortunata serie poliziesco-rivierasca. Non si arriva a numeri spaziali - di episodi narrati, di copie stampate, di vendite - senza qualità e facilità di lettura, magnetismo degli intrecci gialli, efficacia e carisma dei protagonisti, soprattutto quelli seriali, che ricorrono a ogni puntata. Quindici titoli: pochi colleghi hanno fatto più delle Martini-Martignoni, la grandissima parte degli scrittori si ferma alla trilogia, a volere esagerare. Le sorelle milanesi hanno doppiato così una boa lontana nella loro navigazione insieme al commissario di polizia lombardo-ligure, eccellente nel suo mestiere quanto stravagante, non solo per i capelli lunghi raccolti in una coda brizzolata.
Ventitrè anni fa, una vicenda poco onorevole ha provocato l’esilio di Gigi sul mar Ligure, a debita distanza dalla Milano delle sue vicende professionali d’origine. Un eremitaggio sicuro in una sede di provincia della Polizia di Stato, ovvero: come cercare di tenere fuori dai piedi quel guastafeste del dottor Berté. Una destinazione periferica, in una località immaginaria ma non inventata, visto che le Martignoni trascorrono in Liguria fior di vacanze, dagli anni verdi.
Berté è andato ad alloggiare provvisoriamente nella pensione della florida e sensuale signora Marzia, lontano dagli occhi dei superiori ma non dai guai, perché cadaveri e delitti si moltiplicano, quanto i piatti di trenette al pesto, dov’è il commissario, che i gialli a sua volta li scrive in gran segreto.
Si pensi che in questo romanzo, alla consueta presentazione dei personaggi fissi - aperta dalla coppia fissa Gigi Berté-Marzia Penza e dai collaboratori Parodi, Belli, Sabatini - segue l’elenco di “quelli che non ci sono più”: Cosetta Della Seta, la ragazza scomparsa; Ettore Baldi, autista; Fiorella Della Seta, cugina di Cosetta; Guelfo Guerrini, padre di Neri; Gemma Guerrini, madre di Neri; Laura Petri, madre di Cosetta. Tutti, tranne Neri Guerrini, la vittima.
Altra novità d’occasione è la vena di esoterismo che attraversa questo episodio, legata al primo morto ammazzato di turno. Non solo non poteva mancare, ma si materializza fin dalle prime battute. “Einstein?”, ma no, è Neri! Cerchiamo di alleggerire l’atmosfera lugubre creata dal ritrovamento, con l’irriverente citazione di una diffusa reclame del momento. La figura asciutta, quasi segaligna, i capelli bianchi folti e arruffati lo fanno assomigliare proprio al grande scienziato. Giace ai piedi della scala di granito che conduce al terrazzo, supino, scomposto e con un tagliacarte piantato nel petto. La mano destra, lunga e sottile, è contratta nell’ultimo spasmo. L’uomo vestiva con classe: camicia azzurra di buon taglio, pantaloni grigi e un paio di mocassini di cuoio. Non era un tipo da ciabatte. Testa e nuca, circondate da chiazze di sangue rappreso, poggiano contro lo spigolo di un gradino.
Chi ha ucciso Neri Guerrini e perché? Berté pensa che a ottant’anni non si dovrebbe morire assassinati, semmai in un letto d’ospedale. Ora del decesso? La morte risale ad almeno dodici ore prima, tra le 20 e le 21. Era nato a Pienza e residente a Monticchiello, in Toscana, dove possedeva un’azienda agricola, con il cognato Folco Generali e due nipoti. Una ventina d’anni fa aveva comprato la villetta in Liguria, dove amava trascorrere lunghi periodi di ritiro. Un uomo colto, fine, con un forte accento toscano e una spiccata vena polemica. Ce l’aveva con il turismo snob e superficiale.
Un eccentrico vicino sostiene d’aver visto la vittima alle sei di sera, sul terrazzo, in compagnia di quello che chiama d’emblée il suo assassino, prima di scivolare verso il soprannaturale e definirlo un fantasma. Gardella ammette di avere osservato senza occhiali ed era già buio. Dice che le piante di pitosforo facevano schermo, ma insiste nella deriva esoterica: quella che parlava con Neri era “forse un’entità”, circondata da un velo bianco svolazzante, come se “quel velo avvolgesse la figura di una sposa che danzava”. La sposa cadavere. Detto da uno che dichiara di amare il mistero, d’essere in contatto con gli alieni, di appassionarsi di ufologia e cose strane.
Cherchez la famme, o meglio le fantôme, in questo caso. Le indagini spingono il commissario Berté in Toscana, nella bella provincia meridionale di Siena, per scoprire il passato di Neri e conoscere la storia di Cosetta. Chi è, chi era, chi è stata Cosetta?
Cinquantuno anni prima, nel 1973, la mattina del giorno fissato per il matrimonio una leggera nebbia ottobrina ovattava la splendida campagna senese in Val d’Orcia. La cerimonia era fissata per le undici, nella chiesa di Montichiello, a metà tra la Pienza della famiglia Guerrini e la casa della sposa, che sarebbe arrivata da San Quirico, in un’auto condotta da un impiegato del padre, Ettore Baldi, un uomo di fiducia.
Il tempo passava, nessuno si vedeva arrivare. Neri era sempre più nervoso...
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