Assassinio all’Ikea. Omicidio fai da te
- Autore: Giovanna Zucca
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Casa editrice: Fazi
- Anno di pubblicazione: 2015
Ikea è divenuto un marchio che in poco tempo ha raccolto il totale consenso in tutti gli strati sociali in ogni paese del mondo: gli arredamenti svedesi con i nomi pieni di dieresi fanno parte delle location di film, bar, negozi, appartamenti in ogni parte anche d’Italia. In questo caso siamo a Padova, che vede nel reparto letti del grande negozio consumarsi un feroce delitto: Amilcare Borgomastro, irreprensibile impiegato di banca a Rovigo, marito e padre esemplare, viene ucciso con un unico colpo alla schiena sferrato con un coltello in vendita all’Ikea, e che tutti i lettori riconosceranno fotografato in copertina.
Giovanna Zucca è l’autrice di Ässassinio all’Ikea. Omicidio fai da te (Fazi, 2015), questo divertente ed umoristico romanzo giallo nel quale il delitto appare quasi un pretesto per raccontare due storie parallele. Siamo nel 2011 e la narratrice Erminia, professoressa di letteratura inglese all’Università, racconta la sua vita insieme all’amica del cuore Anna Laura, che vive da sempre nel suo stesso palazzo. Ma se Ermi ha marito, il giornalista Felice, e figlio, lo studente di fisica Alessandro, Anna Laura invece, titolare di uno studio di commercialista, ha sempre vissuto con la mamma, prima merciaia e poi proprietaria di un noto atelier cittadino, pur intrattenendo una trentennale relazione sentimentale molto ben celata con Amilcare, all’insaputa della moglie di lui. Il morto dell’Ikea è proprio lui ed Erminia sospetta che l’autrice del delitto sia proprio Anna Laura, che le chiede di confermare che loro due erano insieme nel grande magazzino, proprio il giorno del delitto, anche se non era vero: ci erano andate la settimana prima.
La polizia che deve indagare sul delitto è raccontata attraverso altri due personaggi: il commissario Loperfido, barbuto, aspro e solitario, tutt’uno col cagnetto Diablo, e la neo poliziotta napoletana Luana Esposito, che ovviamente si innamora del suo superiore. La narrazione dunque procede su due filoni: le indagini, che malgrado l’intelligenza investigativa di Luana non portano da nessuna parte, e la vita nel palazzo di Piazza delle Erbe dove le due amiche fanno e disfano rapporti, amicizie, aspirazioni, ricordi, rivalità, profondissimi legami.
La parte più interessante di questo romanzo è il linguaggio, infarcito com’è dei luoghi comuni del parlato quotidiano, delle notizie della tv, dei dialoghi fra amici, dell’uso disinvolto del turpiloquio:
“Il commissario Loperfido ne aveva due palle così dell’ammazzato dell’Ikea. Capitato sotto le feste, senza notizie più succulente da dare in pasto a lettori e telespettatori, i media ci si erano buttati come le mosche sulla merda, in quella storia del fiscalista o bancario trovato accoltellato dentro un letto a cassettone del grande magazzino svedese…..’Gli inquirenti brancolano nel buio’.
‘Ma brancolatevi un cazzo, brutti pisciainchiostro!’, pensava Loperfido all’ennesimo richiamo del questore”.
Mentre Erminia scrive un saggio, prepara un romanzo autobiografico, ascolta il Professor Giudice dissertare sulle ballate di Guido Cavalcanti, Anna Laura vestita e profumata Chanel fa un nuovo acchiappo, un generale dei carabinieri ancora aitante, di fresca pensione, che vuole sposarla: ma allora il sospetto di Erminia, che sia stata l’amica l’assassina di Amilcare, è infondato?
Luana la napoletana è certa che il delitto sia stato passionale, ma non ha le prove, né l’aiuto concreto del commissario Loperfido... e allora meglio dedicarsi all’amore! Via gli orridi anfibi dell’uniforme per indossare autoreggenti malgrado la coscia debordante.
Il giallo in questo gustoso romanzo appare quasi un pretesto narrativo per raccontarci personaggi dell’oggi, ben costruiti e ben raccontati: la signora Ida, mamma di Anna Laura, con un passato di trovatella, la signora Clelia, la moglie ignara che vive a Rovigo convinta della fedeltà del marito Amilcare, le colleghe del commissariato di Padova, tutte in cerca di avventure col capo, e infine Erminia, la più contraddittoria, la più irrisolta, fino all’inedito finale.
Assassinio all'Ikea. Omicidio fai da te
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