Chi sogna nuovi gerani?
- Autore: Giovannino Guareschi
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Casa editrice: BUR
Chiariamo subito il senso del titolo, come fa nella prefazione uno dei curatori del libro, Alberto, figlio dell’autore: "Chi sogna nuovi gerani?" è l’anagramma del nome “Giovannino Guareschi”. La parola "autobiografia" che compare nel sottotitolo è virgolettata perché il libro in realtà è la raccolta amorevole e minuziosa degli scritti del padre da parte dei figli Alberto e Carlotta. A chi si aspetta dunque un elenco di fatti biografici, bisogna dire che in realtà ci sono più che altro riflessioni, tratte dall’epistolario e da articoli di giornali, pubblicati o meno.
Ci sono diverse parti relative alla prigionia nel campo di concentramento: lo scrittore ci finì perché, dopo l’armistizio, si rifiutò di giurare fedeltà alla Repubblica di Salò. È un’esperienza che lo segna profondamente, ma della quale Guareschi riconosce il valore perché, pur rimanendo pelle e ossa, col grasso se ne vanno tanti pregiudizi e convinzioni superflue, resta l’Essenziale, la fede in Dio. Ma anche un senso dell’onore che non gli farà mai rimpiangere la sua scelta, sebbene le conseguenze non siano state secondarie. Alcuni episodi sono ripresi anche nel Diario dal lager e sono indimenticabili le scene in cui, per combattere la noia disumanizzante della reclusione, chiunque disponga di una conoscenza particolare, si mette in piedi su un tavolo o una panca e tiene una conferenza: si fa dalla letteratura alla biochimica, dalla storia all’astronomia; e i prigionieri, che non hanno niente da mangiare, stremati dalla dissenteria, torturati dalle cimici e dal freddo, si piazzano davanti a questi oratori improvvisati ad ascoltare!
Molto articolata la parte relativa all’affare De Gasperi: Guareschi è finito in galera perché ha rivelato episodi fastidiosi di quei primi anni repubblicani e, pensando sempre con la propria testa, ha finito con il mettersi contro anche le gerarchie ecclesiastiche (non tutte, in realtà: sembra che ci fossero anche correnti in Vaticano favorevoli a fargli stilare un Catechismo più adatto per i nuovi tempi). Insomma: chi pensa, dà fastidio, soprattutto se lo fa dalle colonne di un giornale. Guareschi ne era consapevole:
"Ho imparato, in quella dura scuola, quanto sia bello, come sia virile, come sia civile dire pubblicamente ciò che si pensa, specialmente quando ciò comporti un grave rischio"
Parole che un giornalista dovrebbe tener sotto gli occhi dalla mattina alla sera, quasi un giuramento d’Ippocrate.
Chi sogna nuovi gerani? Autobiografia
Amazon.it: 13,29 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Chi sogna nuovi gerani?
Lascia il tuo commento