Contrattempi e coincidenze mancate di Italo Inglese

In Contrattempi e coincidenze mancate (BASTOGILibri, 2022) troviamo diciassette racconti apparentemente diversi tra loro, ma che hanno un solo unico filo conduttore: i protagonisti sono costretti a destreggiarsi tra avversità, occasioni perdute, mancate coincidenze, confrontandosi con il Caso, beffardo e imperscrutabile.
Una caustica antologia che mette alla berlina i vizi, le ipocrisie, le debolezze, le speranze della società occidentale, spaziando tra epoche, luoghi e situazioni, narrando il tutto con un’ironia a volte allegra, a volte un po’ amara.
Abbiamo così persone che scoprono in età adulta di essere da tempo invisibili, una situazione comune a individui mediocri e a quanti non accettano di sottostare a certe regole.
Un’umanità del futuro che vive una spensierata esistenza in cambio di un obnubilamento psicofisico. È questa la vera felicità? La risposta la darà Madre Natura.
Una divinità crudele, Ktulu, che ha distrutto la razza umana, scatenando l’ira dei Deva, gli dèi a lui sottoposti i quali non possono più tormentare gli esseri umani e, pertanto, decidono di metterlo sotto processo. Il dibattimento si preannuncia interessante.
Luigi Bardiglio, un bibliofilo nonché un collezionista incallito, che vive solo in un mondo perfettamente organizzato, fatto di opere preziose di cui lui è il sacro custode. Eppure, tanti sforzi saranno vanificati dalla legge del Caso e dall’ignoranza umana.

Abbiamo poi racconti surreali, reminiscenze di una Roma perduta; la torbida carriera di un mediocre funzionario dello Stato, frutto di raccomandazioni politiche e sindacali; una impietosa descrizione di un radical chic, persona indefinita ma capace di gesti crudeli, un confronto filosofico tra Popper e Wittgenstein, narrato in modo elegante, incisivo, pieno di humor.
Non manca la religione cattolica, vissuta come un’ancora di salvezza spirituale da parte del sergente Wieslaw, il quale deve respingere gli immigrati che dalla Bielorussia tentano di entrare con forza in Polonia - fino a quando riusciremo a contenerli?
Si chiede – e all’opposto un “prete rosso” un seguace del sessantotto, che vede in Gesù Cristo non il figlio di Dio ma la personalità di un grande riformatore e di un apostolo socialista ante litteram.
E infine il racconto più importante dell’intera opera: “Frammenti di una autobiografia dell’età immatura”, una coinvolgente educazione sentimentale, arricchita da riferimenti a suoni, voci e immagini, che evocano indirettamente lo spirito dell’epoca; frammenti di realtà, di vita vissuta, ricordi eterogenei che si intrecciano con visioni fantastiche.

Le storie descritte da Italo Inglese offrono al lettore una visione lucida e inquietante di un cammino che l’umanità ha forse già iniziato a percorrere.
Uno sguardo malinconicamente consapevole delle caratteristiche e dei limiti della natura umana, ma al tempo stesso la consapevolezza che solo tentando di superare ostacoli, a prescindere dal risultato di un tale sforzo, si può essere davvero uomini.