Cuore Selvaggio di Barry Gifford

Ci sono storie selvagge, che conosce solo la gente di notte.

Questa citazione di Tennesse Williams, utilizzata da Barry Gifford per un altro suo romanzo, riassume la vera essenza di "Cuore selvaggio" e di quella che viene chiamata comunemente l’epopea di Sailor & Lula. Da "Cuore selvaggio" di Gifford, il regista David Lynch ha tratto un fortunato film che è stato anche Palma d’Oro a Cannes.

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Il romanzo di Gifford, proprio come il lungometraggio, è una sorta di fumettone, un viaggio visionario in una notte senza fine, in cui l’innocenza è rara e stridente di fronte al balletto di folli che si esibiscono di fronte ai due protagonisti, Sailor e Lula appunto, due minorenni, che scappano per coronare il loro sogno d’amore. Alle loro calcagna ci si mette il gangster Marcelo Santos, amante della madre di Lula, Marietta, e Johnny Ferragut, il suo fidanzato ufficiale. Marietta vuole solo evitare che la figlia scopra che è stata lei la mandante dell’assassinio di suo padre, accreditato come un suicidio, o un banale incidente.
In questo valzer, in cui appaiono immagini di vecchie ciccione pornostar e cugini carnali che temono gli alieni con guanti neri, l’amore di Sailor e Lula cerca un modo per trionfare, ma non lo trova, non almeno in questo capitolo della saga. Sailor viene coinvolto in una rapina da Perdìta Durango e Bobby Perù, due pericolosi sicari messicani, e viene mandato in carcere. Lula, incinta, partorisce e cresce il loro bambino, Pace, da sola per cinque anni, finché va a prendere Sailor all’uscita di prigione. Sailor prenderà una decisione che contrasta i suoi veri sentimenti e maggior spazio al loro amore sarà dato nei romanzi successivi di Gifford.

"Cuore selvaggio", pubblicato in Italia da Bompiani, nella collana Grandi Tascabili, possiede un’agilità linguistica senza pari, accompagnata da una grande ironia: i personaggi sono maschere dietro cui si nasconde l’orrore, lo stesso orrore di cui parla Mistah Kurtz alla fine di "Cuore di tenebra", anche se in "Cuore selvaggio" i personaggio sono parodiati e portati al limite. Leggendolo, viene voglia di un lungo viaggio sulla Road 66, rigorosamente notturno of course.