Dalla parte di Alba
- Autore: Michela Monferrini
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Ponte alle Grazie
- Anno di pubblicazione: 2023
Dalla parte di Alba (Ponte alle Grazie, 2023) di Michela Monferrini, è dedicato alla vita di Alba Carla Lauritai de Céspedes y Bertini (Roma, 11 marzo 1911 – Parigi, 14 novembre 1997) scrittrice, poetessa, femminista e partigiana con il nome di battaglia di Clorinda, pseudonimo usato anche per il lavoro in radio.
Lo sguardo intenso e seducente di Alba de Céspedes, protagonista della fotografia in bianco e nero presente nella cover del testo, proveniente dall’Archivio Storico Giovannetti, conduce il lettore attraverso gli episodi salienti di una donna singolare, punta di diamante della letteratura del Novecento, autrice di testi per il cinema e il teatro, radiocronista, giornalista e intellettuale impegnata.
Chi da adolescente curiosa e avida di romanzi di spessore, scoprì con somma delizia romanzi del calibro Nessuno torna indietro, Dalla parte di lei, Quaderno proibito, non si perderà certamente un libro prezioso come questo, consigliando la lettura alle giovani di oggi, che semmai troveranno moderne e anticipatrici le figure femminili create da Alba, moderna e anticipatrice anche lei, dallo sguardo oltre.
Parigi, 31 quai de Bourbon, dicembre 1990.
Un’anziana ancora affascinante, celebre scrittrice, riceve nel suo appartamento parigino una giovane giornalista per raccontare il suo vissuto, l’infanzia, la giovinezza e la maturità, quel lungo giro che la vita compie, nella quale si fanno scelte determinanti, o forse, chissà, è solo il destino che sceglie per noi.
Era felice di dormire nella stanza in fondo al corridoio, nella casa di via Lucrezio Caro 67, scala sinistra, interno numero 9, nella quale abitava da quando i suoi avevano lasciato Roma, e lei.
La piccola Alba, figlia dell’ambasciatore cubano in Italia, Carlos Manuel de Cespedes y Quesada, che sarebbe stato anche nel 1933 per pochi mesi presidente della repubblica dell’Avana, e della romana Laura Bertini Alessandrini, aveva solo sei anni e già aveva intuito che i suoi genitori avevano un rapporto d’amore così esclusivo che lei sarebbe stata esclusa da questo cerchio magico. Mentre i genitori vivevano a Cuba lontano dalla loro figlioletta, nell’Italia che diventava fascista la piccola Alba aveva in testa un’idea fissa: scrivere.
Io voglio scrivere, scrivere, scrivere!.
Una caparbietà che la ragazzina forse aveva ereditato dal nonno paterno, Carlos Manuel de Cespedes Castillo, che era stato il “primo presidente in armi” dell’isola caraibica, ucciso dai militari colonialisti spagnoli nel 1874. Dopo aver trascorso gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza tra Roma e Parigi, a soli quindici anni Alba si sposò con il conte Giuseppe Antamoro, da cui ebbe nel 1928 il suo unico figlio, Franco, e dal quale si separò poco dopo. Non è forse vero che “tutti i romanzi sono l’autobiografia di chi li ha scritti?”.
Il Pensionato Ravasco sulla salita San Sebastianello, una strada appartata e silenziosa tra Villa Medici e piazza di Spagna a Roma, nei primi anni Trenta aveva ospitato una ragazza di diciannove anni con un bambino di due, un matrimonio non ancora cancellato formalmente e una borsa di libri, i poeti, i classici italiani, francesi e inglesi, l’amata copia consunta di “Delitto e castigo”.
Nel primo romanzo pubblicato nel 1938 per Mondadori, Nessuno torna indietro, il Pensionato Ravasco sarebbe diventato il collegio femminile Grimaldi, gestito dalle suore, che ospita otto studentesse universitarie animate da un grande desiderio di emancipazione e da ambizioni non comuni per le donne dell’epoca, proprio come la loro autrice, che per tutta la sua vita avrebbe considerato sempre la sua vera patria Cuba.
In questa riuscita impresa letteraria, tutta scritta “dalla parte di Alba”, l’autrice si rivela bravissima nel mostrare l’anima di una donna, che ha attraversato il Secolo Breve con coraggio, mito per le donne che hanno letto i suoi libri ed esempio per le donne del Terzo Millennio.
È la voce di Alba de Céspedes che giunge forte e chiara fino a noi, accompagnata dal suo carico di storia, dai suoi contrastati e difficili amori, dalle case in cui visse e soprattutto dalle ombre letterarie dei suoi indimenticabili personaggi femminili. Come dimenticare Alessandra, la protagonista de Dalla parte di lei (1949), romanzo che fin dalla sua pubblicazione ebbe uno straordinario successo, “La storia di un grande amore e di un delitto”, come lo definì la stessa autrice.
“Se lei parte da quel che presume di sapere di me, della mia vita personale per giunta, allora mi cercherà anche nei libri con la schiena ben dritta sullo schienale, e non troverà la vera me”.
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