Fantasmi d’infanzia e di gioventù
- Autore: William B. Yeats
- Categoria: Narrativa Straniera
“ Guardando retrospettivamente mi sembra di capire che le mie passioni, i miei amori e i miei sconforti, anziché essermi avversi, anziché essere un fastidio o una malattia, divennero così belli che dovevo essere costantemente solo per dedicare loro la mia totale attenzione. Mi accorgo ora, per la prima volta, che ciò che vedevo da solo è più vivo nella memoria di ciò che facevo o vedevo con altri. “
L’opera “Fantasmi d’infanzia e di gioventù” (Theoria, 1992) racchiude i ricordi d’infanzia e di gioventù dello scrittore e poeta irlandese W. B. Yeats, uno degli autori più importanti del ventesimo secolo, premio Nobel della Letteratura nel 1923, pubblicata in Italia da Theoria nel 1992. Una casa editrice indipendente, che vide gli esordi narrativi di Sandra Petrignani, Sandro Veronese ed altri; un’importante fucina per la saggistica e opere letterarie di scrittori stranieri. Il libro ormai pressoché introvabile, custodisce i ricordi di Yeats legati ai suoi nonni e alla loro casa a Sligo: gli zii, la scuola, le letture e le fiabe irlandesi di cui la madre, malata di nostalgia, era appassionata. Aneddoti, luoghi, personaggi, letture, da Sligo a Dublino e poi a Londra, da bambino a poco più che ventenne, seguendo la carriera artistica del padre, narrata in forma di diario come una confessione, insieme ad una dichiarazione di appartenenza alla sua terra e alla sua cultura. Un ritratto inedito ed intimo del poeta, una lettura affascinante e mistica non solo per gli appassionati, come me, di Yeats.
“ I miei primi ricordi sono frammentati, separati e simultanei … come se il tempo non esistesse, poiché tutti i pensieri sono collegati, senza successioni, a emozioni e luoghi. A Londra, guardo fuori da una finestra. In strada alcuni ragazzi stanno giocando … poi sopravvengono ricordi di Sligo, dove vivo con i nonni.”
Era ancora un bambino quando la sua famiglia di borghesi protestanti si trasferì in una Londra in continua trasformazione, popolata nelle zone periferiche dai vari migranti che provenivano da varie parti dell’impero, dall’Irlanda, e dai profughi che fuggivano dai regimi repressivi in Europa. Ricorrono le memorie del poeta senza alcuna sequenza temporale; Yeats descrive la sua infanzia come una solitudine, le sue fragilità, l’animus anti-inglese a scuola e i problemi finanziari della famiglia.
“ Ciò che mi separava da quei ragazzi non erano semplicemente gli aneddoti, ovunque principale espressione del disprezzo delle azze, ma la nostra differenza di idee. Leggevo i loro libri per ragazzi, che mi stimolavano; ma se leggevo di qualche vittoria inglese non credevo di leggere le gesta della mia stessa gente. Loro pensavano alla bandiera del Regno Unito ed io pensavo alle montagne e ai laghi, a mio nonno e alle navi. “
Saranno gli anni decisivi per la sua formazione, un adolescente diviso tra il padre, positivista e razionale, che voleva affinarne la sensibilità artistica con l’imposizione della lettura di autori romantici, e la madre, che gli narrava le tradizioni fiabesche della sua contea, le storie degli “esseri incantati”. Un viaggio adolescenziale alla ricerca del sapere e di se stesso, e l’intento del “cantore di Sligo” di voler affermare la sua identità di irlandese e la sua vocazione per lo spiritualismo, una passione profonda nei confronti delle dottrine esoteriche in comunione allo spirito nazionalista della nascente Repubblica. La mitologia, le tradizioni ed il folklore della magica Irlanda, che hanno animato la sua scrittura e i suoi versi (“il neoplatonismo yeatsiano”) lo accompagneranno lungo tutta la sua vita di letterato e di diplomatico, dai moti del 1916, per l’affermazione dell’indipendenza, ai due mandati di senatore dello Stato libero d’Irlanda.
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