Febbre a 90’
- Autore: Nick Hornby
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Guanda
L’autobiografia calcistica di uno dei più celebri autori inglesi degli ultimi anni si configura come una piacevole storia dell’Arsenal, da metà degli anni ’60, anni in cui lo scrittore, che abita in un quartiere dove dovrebbe tifare Reading, comincia ad andare con il padre ad Highbury, fino al 1989 quando, dopo diciotto anni, i Gunners tornarono campioni d’Inghilterra, vincendo per 2 a 0 ad Anfield, Liverpool.
Nelle parole di Hornby ogni appassionato di calcio rivede la propria storia, fatta di passione, di sacrifici, di bizzarri vizi e strambe abitudini, per non parlare delle menomazioni mentali, come il ricordarsi le date di eventi passati solo grazie a partite di calcio che si sono giocate proprio in quei giorni. Chiunque si può immedesimare nella sua storia, salvo per lo spaccato di calcio inglese che ci offre, tipicamente anglosassone e circoscritto a quel preciso momento storico, con disamine sugli hooligans e sugli stadi inglesi che il protagonista frequentava, non proprio i gioielli architettonici che vediamo oggi.
Hornby torna però subito sul generico, reintegrando immediatamente nel discorso sue esperienze che sono di tutti, come la prima volta che ha subito l’eliminazione dall’FA Cup, o il primo incontro diretto con dei tifosi avversari (“Non mi ero mai imbattuto in tifosi avversari prima di allora, e li odiai come non avevo mai odiato degli sconosciuti”).
Il tutto è scandito da diverse partite dell’Arsenal che fanno da titolo ai vari paragrafi, ma i rimandi ai Gunners possono tranquillamente trasferirsi alle esperienze dei tifosi di qualunque altra squadra, persino di altri sport, tanto che, a livello cinematografico, oltre al celebre Febbre a 90’, con Colin Firth, è stata girata la trasposizione americana, con il baseball a fare da sfondo, nel film L’amore in gioco.
Grande passione e grande amore per uno sport che ha rappresentato e rappresenta per molti una vera e propria ragione di vita, iniettati in un libro che diventa la biografia di tutti.
Febbre a 90'
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Siamo abituati a considerare i tifosi delle squadre di calcio, perlomeno quelli accaniti disposti a posporre la comunione o la nascita del primo figlio all’incontro per la squadra del cuore come individui beceri, di origine proletaria, poco sensibili al bello e alla letteratura. ma nel panorama dei football supporters esistono le eccezioni: lo scrittore Nick Hornby affida alla sua penna le sue confessioni di un tifoso niente affatto pentito folgorato sulla via di Damasco da bambino. Suo padre, a fine anni Sessanta, per recuperare un rapporto ormai compromesso, intristito dagli incontri in squallide sale d’albergo, decide di portare il piccolo Nick a vedere l’Arsenal diventando involontariamente il paraninfo di un amore indissolubile. Il libro composto da una serie di saggi dedicati a incontri di calcio dell’Arsenal ma anche di altre squadre inglesi considerati per lo scrittore tappe fondamentali nel suo cammino di tifoso è un’occasione per Hornby per spiegare il suo percorso di vita: le sue scelte scolastiche, gli anni alla Grammar school, l’università a Cambridge, il suo lavoro da docente spesso influenzato dalla sua passione imperiosa per la sua amata squadra.Lo scritto di Hornby è anche ( per i non inglesi) un saggio su usi e costumi della tifoseria britannica che spiega anche se non giustifica il comportamento insano che allo stadio Heysel causò la morte di trentotto tifosi juventini terrorizzati dalla cosiddetta "carica" cioè una corsa che d’abitudine i tifosi fanno verso i supporters della squadra avversaria per spaventarli , ma a scopo apparentemente benevolo. Sublimazione di uno sport popolare e primo "romanzo" sul mondo del calcio, il testo è scorrevole e non manca della classica ironia britannica. Per chi va pazzo del calcio, per chi vuole capire l’insana passione di chi divide la sua vita con le vicende della sua squadra, per chi vuole sapere qualcosa in più su un aspetto del British way of life.