Felice chi è diverso
- Autore: Francesco Savio
- Genere: Autostima, motivazione e pensiero positivo
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2023
Cosa è la felicità? Come e quando si è davvero felici? Per scoprirlo basta addentrarsi tra le pagine di Felice chi è diverso di Francesco Savio, edito da Fernandel con una splendida copertina realizzata da Stefano Bonazzi.
La storia è un viaggio nel quotidiano, dove i diversi momenti dell’esistenza umana si sviluppano e dispiegano al lettore con tutte le loro sfumature, luci e ombre.
A accompagnarci in questo tour esistenziale il protagonista che, come l’autore, è un libraio. Ogni mattina lui si sveglia alle 4.55, si prepara e parte per prendere il treno per andare a lavorare. Quello che il narratore ci racconta è un vero e proprio itinerario fisico, culturale, sociologico che mostra a chi legge i diversi tipi di umanità che si possono incontrare ogni giorno. In realtà nel volume il narratore racconta il mondo che lo circonda e con il quale si relaziona ma, allo stesso tempo, ci dona anche il suo ritratto: quello di un uomo che si è trasferito da una città a un’altra e fa il pendolare perché lavora altrove.
Un marito, padre di famiglia e lavoratore con i libri e con le parole, perché a un certo punto scopriamo che oltre a essere libraio collabora anche con qualche editore. Un essere umano che ha in giardino due abeti che per le loro forme stagliuzzate gli ricordano la pittura di Schiele e che scandisce i ritmi del giorno non solo con l’andata e il ritorno in treno, ma anche con i badge passati all’entrata e all’uscita dal lavoro e con le pause caffè.
Quello che Francesco Savio fa è il ritratto di un essere umano nel quale è facile per certi aspetti identificarsi, perché ha una vita dove i pensieri sul lavoro, sulla famiglia, sulle spese che una casa ha e il vivere quotidiano comportano lo rendono molto simile a noi lettori. Somiglianti sono anche le sensazioni e le emozioni che vanno dalla gioia, ai grattacapi per capire se quello che si guadagna basterà per pagare le spese casalinghe, ai momenti di pace e serenità con coloro che sono parte integrante – e fondamentale - del proprio vivere.
Quella nata dalla penna di Savio è una creatura letteraria del tutto simile a ogni lettore reale per i sentimenti che vive e prova, e per le situazioni nelle quali si trova ad agire. Uno scrivere e narrare che rende il confine tra letteratura e realtà estremamente sottile e labile.
Il libro è diviso in due parti: Ventomoto (la prima) e Quando ero idiota (la seconda), ma in ogni caso ciò che torna è la vita con gli incontri che la caratterizzano, i libri venduti, richiesti, dai quali a volte è possibile prendere spunto per affrontare quello che accade ogni giorno.
Felice chi è diverso è un romanzo dove il movimento e la ricerca di un po’ di felicità (anche nelle piccole cose del quotidiano) non sono solo lo spostamento fisico da un posto all’altro del protagonista. Il movimento verso la felicità è anche quello che il nostro narratore affronta nel suo sentire emotivo con uno sguardo puro, senza filtri, che lo aiuta a riflette sulla vita, sui suoi ritmi, tempi, sulle varie ripetitività che la caratterizzano.
Il tutto per ricordarci che è vero: tutti vivono, ma è come si vive ogni esperienza che la rende e ci rende unici.
Felice chi è diverso
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Questo romanzo mi ha colpito perché mi ha dato l’impressione di essere autentico. Naturalmente so che si tratta di fiction, ma è l’intenzione ad essere autentica, a mio avviso. Non si parla di attualità in maniera allarmistica o stucchevole, ma dipanando una vita che cerca quel po’ di felicità che ci può essere in un’esistenza piena, non gridata, non sotto i riflettori, eppure colma di bellezza e stupore, di attaccamento autentico a ciò che è soggettivamente importante. C’è l’esigenza e la ricerca di un contatto reale con un prossimo non distratto, ma non è preteso, pur nel continuare a cercarlo. E c’è la letteratura, i suoi autori, grandi per le folle o anche per uno sguardo solo; letteratura che, se per qualcuno può essere divertimento o svago, per altri è parte integrante (ed essenziale) del vivere quotidiano. Letteratura che è lettura, incontro, fame; riflessione come dimensione interiore di ogni giorno e che può avere sbocco sulla carta, ma che non porta all’alienazione, anzi, àncora, come fanno le radici con gli alberi. Letteratura che è anche ricerca di stupore; se siamo capaci di stupirci, a qualunque età, forse abbiamo trovato una piccola, personale via per vivere pienamente e in modo autentico.