Figlia del cuore
- Autore: Rita Charbonnier
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Marcos y Marcos
- Anno di pubblicazione: 2020
L’io narrante è una bambina adirata e rabbiosa con il mondo intero, Ayodele, e la sua è una storia vera raccolta dalla nostra brava autrice che ne ha voluto fare un libro a testimonianza futura. Rita Charbonnier, sceneggiatrice, giornalista e scrittrice, nota per una serie di riconoscimenti come autrice, ha un passato di studi musicali, pianoforte e canto. Il suo primo romanzo, La sorella di Mozart, è stato pubblicato in dodici paesi.
Figlia del cuore (Marcos y Marcos, 2020), suo ultimo lavoro, è differente dai libri pubblicati finora, ove la musica e i suoi interpreti sono stati protagonisti assoluti: quando è venuta a conoscenza di questa bellissima storia, ne è rimasta colpita profondamente, e ha sentito il desiderio di narrarla.
Raccontare una storia attraverso un romanzo significa narrare la ricerca di qualcosa, un racconto che dà la vita, ha scritto Dacia Maraini, ed è questo il fulcro narrativo.
Anche i perché sono tanti ed emergono tra le pagine del testo: l’appartenenza a una terra lontana da noi, l’accoglienza ai migranti, la mancanza di una legislazione per l’adozione per donne e uomini single, la genitorialità e l’affido con tutte le difficoltà che insorgono in una convivenza tra due persone, l’una che vuole essere madre, l’altra che dovrà essere figlia. Sentimenti e relazioni umane messe a nudo nel racconto della piccola protagonista.
Ayodele e suo fratello più piccolo Obani, due bambini nigeriani, orfani di madre, sono ospiti con il padre presso una struttura gestita da suore. Frequentano la scuola, con la pioggia e con il caldo, perché è importante non perdere il pasto della mensa, spesso rifiutato dai compagni di classe, mentre il padre è sempre fuori per lavoro tutto il giorno. Sara e Linda, due giovani donne che hanno lavorato in Africa e che conoscono bene la realtà delle condizioni in cui stanno i bambini del mondo, sono desiderose di averli in affido. Sara porterà con sé Ayodele, Linda il piccolo Obani. Con la sua pelle così bianca, piccola, e bionda, Ayodele non immaginava l’esistenza di una persona così diversa. Sara l’avrebbe aiutata a comprendere la lingua italiana, e a farla crescere in serenità. La convivenza non sarà facile. L’affetto e le attenzioni non riusciranno a poterla avvicinare anche solo per una carezza.
Quanto è grande il dolore della piccola Ayodele: la delusione per una vita di sacrifici e sofferenze veicola e implode nella collera della bambina dai capelli raccolti in treccine, simbolo di tradizione della sua terra, e delle storie di spiriti e boschi tramandate dalla cultura Yoruba. Ogni volta che urla il suo disagio sembra imputare a noi lettori le dimenticanze di una società non pronta ad accogliere, parole di accusa che danno voce alle sue paure, alle sue difficoltà. La madre giunse in Italia che aveva diciott’anni, scappata dalla miseria del suo paese e arrivata su un barcone a Lampedusa.
Un barcone, ricorda la piccola Ayodele nel suo racconto, che Dio non aveva fatto affondare per permettere ai suoi figli di nascere in Italia. Anche il padre arrivò a bordo di un’imbarcazione salpata dalla Libia, dopo aver attraversato dalla Nigeria a piedi il deserto.
Sdegno, riprovazione, stupore, razzismo, integrazione, amore, famiglia: Figlia del cuore è un libro che parla al cuore. Un romanzo scritto in un linguaggio diretto, immediato, espressione di un’intensità emotiva forte, perché l’affetto non è un dovere. Consigliato!
Figlia del cuore
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