Furto di luna di Andrea Vitali

Una povera donna, Sbiadita Venera, circuita da un balordo, Beppe Manera detto Animalunga, scopre che la vita non è il fotoromanzo a cui pensa di conformare la sua esistenza e, quando arriva un figlio, deve continuamente mentire sulle assenze del padre che, a seguito dei continui reati commessi, entra ed esce dalle patrie galere. Il tempo, però, riserva sorprese e, finalmente, un insperato lavoro, grazie alle intercessioni del parroco, corona i sogni di Venera:

“Due settimane dopo il Manera aveva il suo bel lavoro. Il Gaggia infatti l’aveva misurato com’era sua abitudine e aveva compreso subito che quella parlantina che diceva tutto e niente, il gesto svelto delle mani, a significare concludiamo subito perché ho la fila che aspetta, e quel sorriso da ganassa, facevano dall’Animalunga il prototipo del rappresentante”.

Il lupo, però, perde il pelo ma non il vizio e l’abitudine alla truffa accompagnerà Animalunga anche se, alla fine, “chi la fa l’aspetti” e il sogno di avere una TV dura poco.

I protagonisti di “Furto di luna” di Andrea Vitali sono umanissimi e Venera, il cui cognome Sbiadita non è casuale, è una moglie devota, come si conviene ad una brava donna degli anni Sessanta, e il figlio Manuel è un bimbo a cui si possono far digerire tutte le balle del mondo per nascondere la vita truffaldina del padre, fino a fargli credere che Manera può rubare la luna, per impedire agli americani di appropriarsene con il famoso sbarco avvenuto il 21 luglio del 1969.

“Il papà era uscito per battere gli americani sul tempo e portare via la Luna così che non se la potessero fregare loro. Poi, col tempo, quando quelli si fossero stancati di girare come trottole intorno alla Terra, l’avrebbe rimessa al suo posto”.

Il racconto di Andrea Vitali è ambientato nel territorio di Bellano, nel lecchese, sulla riva orientale del lago di Como, dove l’autore è nato e lavora come medico di base. Luogo magico che fa da sfondo alla storia di un ladruncolo di provincia che riesce a catturare il nostro interesse grazie a una scrittura scorrevole. Andrea Vitali, inoltre, riesce a rendere reali personaggi e situazioni inventati ma che, con le loro debolezze e caratteristiche, diventano campioni di un’umanità dalla quale nessuno di noi può sentirsi del tutto distante.