Giudizi sospesi
- Autore: Silvia Dai Pra’
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2022
“Sospesi”: nel titolo di questo lungo, intenso, coinvolgente romanzo di Silvia dai Pra’ (Giudizi sospesi, edito per Mondadori nel 2022), a fine lettura, mi è apparsa la parola chiave di tutta la narrazione. Sospeso è ciò che non prevede un finale, una risposta alle tante domande che la scrittrice, facendo parlare il narratore, Felix (Felice, mai nome fu più sbagliato) nelle quasi cinquecento pagine che sono state necessarie per mettere il lettore di fronte all’assurdità di una famiglia della provincia del centro Italia, al centro di una sorta di epopea negativa che la vede protagonista nel corso di alcuni decenni, fino a giungere ai nostri giorni.
Felix è il fratello minore di Perla, la ragazza quindicenne di cui tutti parlano, bravissima liceale che colleziona premi e successi, versatile negli studi, figlia prediletta del padre, il professor Mauro Giovannetti, professore di filosofia al liceo Lucrezio, in una cittadina poco distante da Roma dove si svolge la gran parte del racconto. Il prof è bello e carismatico, di cultura progressista e raffinata, ammirato da studentesse, colleghe e mamme: la moglie Angela, anche lei insegnante (ma solo di disegno e alla scuola media, avendo scelto di lasciare la sua attività di pittrice), con i suoi riccioli bianchi da tarda hippie, sopporta allegramente il successo del marito; Felice, paffutello e riservato, "Piumino”, legge molto e osserva dall’esterno questa sua bella famiglia esemplare, colta, guardata con ammirazione e forse, perché no, un po’ invidiata.
In questo nucleo quasi idilliaco irrompe come un ciclone un ragazzo di nome James Tocci: bello, biondo, occhi verdi, disinvolto, ignorante ma superbo, è l’oggetto d’amore assoluto per la perfettissima Perla, che, dopo che il giovanotto è entrato nella sua vita, comincia un cambiamento repentino di gusti, di interessi, di rapporti. Rompe con la famiglia in modo plateale, ripudia tutto ciò che aveva caratterizzato la sua vita di diciassettenne, insulta il padre, maltratta la madre, ignora il fratello, lascia a scuola, fugge con James che sposerà dopo essere scomparsa per mesi da casa.
In tutto il seguito del tempestoso romanzo, Perla scompare, riappare, muta atteggiamenti, vita, abitudini, desideri. Felix devastato dalla perdita della sorella, dei genitori, che dopo le dichiarazioni di Perla che ha svelato vite segrete, amanti, miserie entrano in conflitto e abbandonano anche lui, travolti da depressione e frustrazione.
Il ragazzo risulta l’unico superstite di questa disfatta. Non si arrenderà: continuerà a inseguire Perla, a cercare di riavvicinarla, di capirla, di decifrarne gli incomprensibili comportamenti, che, purtroppo, hanno prodotto sulla sua stessa persona fratture e cicatrici insanabili.
Mi è piaciuto molto il modo in cui Silvia Dai Pra’ ha saputo raccontare la scuola, da cui tutto parte in questo romanzo: luogo di conflitto e di scarsa retribuzione economica, per gli insegnanti, soprattutto uomini, una carriera senza progressioni e/o soddisfazioni; rapporti difficili fra colleghi, incomprensioni, dirigenti incapaci, burocrazia deprimente e demotivante, tentazioni che l’arrivo di colleghe più giovani non sempre riescono a evitare adulteri e tradimenti, consumati dentro un microcosmo dove tutti si conoscono e riconoscono.
L’autrice conosce molto bene quel mondo, e lo racconta con lucidità, spesso “sospendendo i giudizi”, ma nondimeno andando a fondo, senza sconti, nella ricostruzione di una società perbenista ma infelice, dove i rapporti si consumano clandestinamente mentre Perla, che ha il coraggio di scoperchiare le pentole all’interno della sua stessa cerchia familiare, finisce per perdersi nella quasi follia, nella fatica, nell’anoressia, nella perdita degli obiettivi nei quali era cresciuta e che le si rivelano fallaci.
Perché James, un personaggio mediocre, un plagiatore, un ambiguo personaggio indecifrabile, violento e dolce, piagnucoloso e aggressivo, seduttore seriale e piccolo ladro di paese, sfruttatore, e forse anche peggio, riesce a tenere legata a sé la super Perla, la figlia speciale, la giovane borghese, la studentessa modello, rendendola una sorta di derelitta, una donna forse matta, vittima sacrificale di una situazione difficile da decifrare?
Ha una bella scrittura Silvia Dai Pra’, distesa nelle pur drammatiche vicende che la famiglia Giovannetti attraversa negli anni. Ecco il professore Mauro, il Fabio Testi del prestigioso liceo classico, ridotto a una larva, pieno di sensi di colpa, distrutto nel fisico e abbandonato ai suoi incubi; la simpatica e comprensiva Angela, che diviene gelida, determinata a cambiare vita abbandonando tutti per divenire Preside in una scuola in Veneto, lei che aveva sempre disprezzato il lavoro di Dirigente. Perla ha saputo creare ossessioni senza riposta, ha distrutto un patrimonio affettivo, e soprattutto se stessa: ma il sopravvissuto, il reduce di questa vicenda inquietante resta il narratore, Felix, che sembra voler assumere su di sé fallimenti, colpe, responsabilità.
Dialoghi serrati, risposte mai date, una verità inconfessabile e irriconoscibile, che la scrittrice ha saputo rendere plausibile, come tutte le storie di violenza familiare senza ragione che riempiono le nostre recenti cronache.
I giudizi sospesi
Amazon.it: 19,00 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Giudizi sospesi
Lascia il tuo commento