Heimaey
- Autore: Ian Manook
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Fazi
- Anno di pubblicazione: 2019
Heimaey (Fazi, 2019 traduzione di Maurizio Ferrara) è un thriller frutto dell’abilità dello scrittore Ian Manook, pseudonimo di Patrick Manoukian, grande appassionato di viaggi, giornalista e autore di vicende mozzafiato d’indubbio successo tra le quali Yeruldelgger e Mato Grosso.
La storia è ambientata in un’Islanda moderna, ma altrettanto selvaggia, una terra così diversa da tante ad essa non distanti, perché qui la natura pare esprimere attraverso il paesaggio quanto di forte e spesso cupo alberghi nell’animo umano, soprattutto dei protagonisti.
Jacques Soulniz, cronista francese, si imbarca con sua figlia Rebecca per un viaggio attraverso l’Islanda, terra di esperienze giovanili per lui che ora vuol condividere questi ricordi con la sua Beckie: negli ultimi anni la drammatica morte della moglie aveva allontanato i due ed ora l’uomo, con questo viaggio, cerca di ritrovare con la figlia quel contatto emotivo e affettivo che lo straziante dolore aveva bruscamente interrotto.
Beckie e quel viaggio sono tutto quello che gli rimane da amare. Il resto lo ha già avuto e lo ha perso spesse volte. Anzi distrutto. Louise, la moglie che non c’è più, né per lui né per nessuno. Beckie che è scappata di casa per circa tre anni e che lui ha ritrovato da poco. Forse il viaggio gli restituirà la figlia. Forse a Becky piacerà quel viaggio come era piaciuto a lui quarant’anni prima.
Non tutto va come previsto da mesi, però. Non appena padre e figlia giungono all’aeroporto di Keflavik, trovano ad accoglierli parole anonime lasciate sul parabrezza dell’auto: uno scherzo di cattivo gusto o l’incipit d’una vicenda angosciante? La risposta è ovvia: il libro si rivela, pagina dopo pagina, un autentico thriller in cui s’intrecciano casi e morti differenti e in cui, inoltre, il passato prepotentemente ritorna. Nel frattempo, in zona, hanno luogo morti inquietanti di cui si occupa principalmente Kornelius, un poliziotto con alcuni problemi di denaro che gli provocheranno risvolti decisamente poco favorevoli sia alle indagini sia alla carriera in polizia.
Mano a mano che si procede nella lettura ci si chiede più volte quali siano le valenze dei personaggi, ovvero se i principali fra essi nascondano lati oscuri e caratteri non positivi. La risposta verrà data pian piano: lo stesso Jacques si ritrova a “dover ricordare” esperienze di gioventù, fatti drammatici dovuti anche all’Islanda, terra imprevedibile e a volte, con vulcani e geyser, trappola per i turisti e gli stessi nativi. C’era stata una vacanza, quarant’anni prima e Jacques non l’aveva dimenticata, perché da essa una cara amica, Abbie, in seguito ad una caduta dentro a un cratere, non aveva più fatto ritorno. Un destino che nessuno aveva potuto cambiare, nemmeno Jacques; un destino cui, però, qualcuno nell’ombra non aveva mai saputo rassegnarsi. Ecco il filo conduttore dell’intera vicenda, un intrigo poliziesco ingarbugliato che mescola la ricerca di un maniaco che sadicamente uccide, al traffico di droga e soprattutto ad una vecchia vendetta, incredibili schemi cuciti con abilità sulla trama di un viaggio turistico dell’isola .
Quel che rende Heimaey più interessante e al contempo assolutamente umano è il ruolo di Rebecca, prima soltanto figlia ribelle e scapestrata, poi vittima designata d’un orribile trama.
L’inchiesta e la tensione vanno in crescendo e, nel finale, gli eventi si ricongiungono al racconto d’inizio che pareva fosse poco connesso con il resto della vicenda. Il tutto, invece, è decisamente ben architettato da Ian Manook che crea un’opera in cui le forze della natura e dell’uomo sono spesso pericoli nonostante le descrizioni d’incredibile bellezza.
Heimaey si rivela una vicenda affascinante anche per le descrizioni quasi magiche frutto della penna sapiente di un autore che riconferma abilità e maestria narrativa.
Heimaey
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