Hello, goodbye
- Autore: Claudio Grattacaso
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Baldini+Castoldi
- Anno di pubblicazione: 2021
All’inizio della lettura di Hello, goodbye (Baldini+Castoldi, 2021), nuovo atteso romanzo di Claudio Grattacaso, ho pensato alle atmosfere di Hopper: un bar desolato, d’inverno, al mare, una coppia solitaria. Poi, però, andando avanti nella lettura, ho constatato quanto questo insolito “noir” sia marcatamente italiano: le atmosfere, i personaggi, l’ambiente ci riportano a una provincia italiana non strettamente riconoscibile, anonima, dove la solitudine, la disperazione, la caduta di ogni illusione di salvezza o di felicità sono in agguato.
Angelo Beltrame e sua moglie Silvia gestiscono lo stabilimento balneare “Spiaggia del Sorriso”, chiuso in inverno, ma si ostinano a tener aperto il bar, sperando di riuscire a sopravvivere economicamente a una situazione difficile. La loro è una storia compromessa, lui gioca e perde alle corse dei cavalli, è pieno di debiti, lei lo disprezza. Ci sono anche un amico di Angelo, Toni, che vive a loro spese aiutando nella gestione del locale fatiscente, e una ragazza mulatta, bella e sensuale, Zena, che fa le pulizie. Poco lontano, oltre la scogliera, esposta ai venti e alle tempeste, una villa isolata dove vive la Rossa, una donna ormai anziana, sola, claudicante. In passato era stata un’amante di Angelo, avevano vissuto una storia coinvolgente, lei però poi era sparita. Ora fa la strozzina, presta i soldi, tanti, all’ex amante, che li perde regolarmente alle corse.
In questa atmosfera decadente, dove le porte si abbattono per la violenza del vento, il riscaldamento non funziona, la pioggia imperversa gelida, si presenta all’ora di chiusura uno strano individuo, che cerca ospitalità per la notte: non vuole andare in albergo, perché sta fuggendo da una difficile situazione e rischia di essere denunciato e accusato di un delitto che non ha commesso. Silvia pensa che accettare l’uomo può significare un inatteso guadagno e convince Angelo ad accoglierlo in uno scantinato, freddo e disadorno, dove l’uomo, goffo, grasso, malvestito, con un cappello color tortora e una pesante sacca nera munita di lucchetto, accetta di accomodarsi. Presto l’uomo, Bobo, racconta di sé strane storie, ma si mostra molto amichevole tanto con Silvia, con la quale entra in confidenza, che con Angelo: a lui fa balenare la possibilità di conoscere l’esito delle corse dei cavalli, anzi gli presta una piccola cifra che risulterà una notevole vincita. Ormai Angelo Beltrame è caduto nella sua trappola...
Il romanzo va avanti con colpi di scena costruiti dallo scrittore con notevole abilità: i dialoghi tra i vari attori della storia sono stringenti, il ritmo incalzante, il linguaggio teso, il lessico raffinato senza mai cedere agli stereotipi di genere. Nel testo compaiono una serie di oggetti, una Ford Capri arancione, una collezione di elefantini di ogni foggia e materiale, la coperta che era servita come cuccia di Roxi, cane amatissimo ormai morto, bottiglie di liquori un po’ demodé, Sambuca, René Martin, confezioni di gelati scadute, che descrivono ambienti e atmosfere vecchie, usurate del tempo, finite male.
Il finale del tutto inatteso e violento lascia il lettore letteralmente senza parole. Angelo Beltrame è una personaggio ben costruito: ha sbagliato tutto nella sua vita, voleva essere un libraio, voleva comprare una piccola libreria dove trascorrere ore serene in compagnia dei suoi autori preferiti, Dostoevskij soprattutto, di cui condivide i demoni più segreti. Un tragico incidente ha interrotto i suoi sogni, portandolo a una discesa irrefrenabile, a una perdita progressiva di sogni e ideali, fino a ridursi a un uomo indebitato, senza prospettive, pronto a scelte distruttive, solo, disperato.
Le figure femminili nel libro non fanno bella figura: Claudio Grattacaso ci presenta una galleria di ritratti non certo lusinghieri della condizione di donne diverse per età e per condizione: Vania la Rossa, anziana, discinta, trascurata, feroce, viene da un passato burrascoso e vendetta e rivalsa sono i suoi obiettivi. Silvia è stata delusa da suo marito, che ritiene un inetto, ed è pronta a nuovi incontri, qualunque sia la proposta maschile che le si presenta. Infine Zena, giovane, bella, sensuale, misteriosa e falsa quanto serve alla trama del romanzo. Le due parole inglesi del titolo del romanzo si capiscono solo leggendolo fino alla fine, ma sono efficaci simboli di come la vita possa cominciare con un saluto leggero e allegro, e finire con un addio definitivo e senza appello. Impietoso è stato definito questo intrigante romanzo. Lo è davvero.
Hello, goodbye
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