I calici di Petra
- Autore: Attilio Carpani
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2022
Esoterismo e mistero, antichità e sette segrete, Boccanera come Langdon. La suggestione è fortissima, non si può fare a meno di pensare ad Attilio Carpani come al Dan Brown italiano. Dopotutto è un complimento, oltre ad essere un modo efficace di suggerire ai lettori cosa debbano aspettarsi da un thriller arcano qual è I calici di Petra, stampato e andato in distribuzione ad aprile (2022, 316 pagine), per i tipi dell’emiliana Epika Edizioni. Giovane casa editrice di Castello di Serravalle, sempre generosa di novità eccitanti di genere vario, in questo caso misterico esoterico, ha sede a Valsamoggia, comune appenninico istituito il 1 gennaio 2014 nella Città metropolitana di Bologna.
Lorella Fontanelli, editrice e talent scout del marchio che ha per simbolo un elmo corinzio, ha un gran fiuto per gli scrittori emergenti ed è molto attenta a quanto abbiano di nuovo da comunicare. Ha scoperto il buono, il tanto e il nero che ci sono in Attilio Carpani già due anni fa, quando ha pubblicato il primo mystery del quarantaseienne marchigiano, Il marchio degli eletti (Epika, 2020).
"Ogni tanto scrivo libri", dichiara Attilio Carpani, attuale cittadino di Folignano-Ascoli Piceno. È nato nel capoluogo di provincia nel 1976 ed è laureato in economia e commercio, lavora in amministrazione, per una ditta di smaltimento rifiuti, occupazione poco eccitante, che riscatta mettendo l’ottima penna e la viva immaginazione al servizio delle vicende narrate nei suoi polizieschi a sfondo religioso.
In effetti, sta proprio qui l’analogia col prof. Robert Langdon di Brown. Meno aderente al docente di Harvard, esperto in simbologia religiosa nell’arte, è invece il numero uno di Carpani, l’ispettore di polizia Paride Boccanera, già protagonista del titolo del 2020.
Da quando è tornato a Roma, ha messo la figlioletta sopra ogni cosa. Niente indagini, basta col lavoro fino a notte fonda, con l’essere sempre reperibili. Ora c’è soltanto Stella. Registra soltanto denunce e poco più. Aggiungiamo che è single, vive dalla mamma e ha cominciato a frequentare Alessandra. Gliel’ha presentata un collega, ma è di quelle con lo spazzolino sempre in borsa, pronta ad accasarsi a tutti i costi e lui non ha nessuna buona intenzione. Con le donne non è mai stato fortunato, sicché per ora sta bene così, da solo e a disposizione di Stella.
Prima la bambina, poi il lavoro, quello deve restare dietro, tanto dietro: questi i nuovi propositi, ma dovrebbe dirlo “a qualcuno in alto”, che ha dato disposizione al vicequestore di sottoporgli un fascicolo riservato, chiedendo la sua collaborazione. Non intenderebbe affatto offrirla, ma gli basta guardare una sola immagine della vittima per decidere che questo caso e Stella possono anche conciliarsi, a condizione d’essere totalmente libero nelle indagini, come piace a lui.
Se confronto con Dan Brown ha da essere, confronto sia. Basta notare com’è “apparecchiata” la prima morte proposta in questo secondo mystery religioso di Attilio: una donna sulla cinquantina, distesa sul letto, occhi sbarrati, bocca spalancata piena di sangue, due rivoli scendono fino al lenzuolo. Sul comodino di destra è posato un calice, di quelli che i sacerdoti usano durante l’eucarestia.
Viveva sola in un appartamento alla Garbatella. Tutto in ordine, a parte le macchie di sangue sul letto e nel recipiente. La porta non presenta segni di scasso.
Una vicina testimonia che Antonella Diamanti era molto religiosa, frequentava assiduamente la parrocchia. Che andasse a letto con un prete sono solo pettegolezzi. Il parroco del Sacro Cuore è piuttosto giovane, poco più che quarantenne. Le fedeli sono tutte anziane, chiacchierano troppo.
Altri particolari si apprendono dal medico legale. L’aggressore ha somministrato alla vittima del curaro, un severo miorilassante, per paralizzarla e agire indisturbato. Le ha forzato in gola un pezzo di carne e poi ha versato in bocca lo stesso sangue della donna, estraendolo da un’arteria sull’avambraccio, come si nota da un forellino arrossato.
L’esame autoptico e le indagini riveleranno altri terribili particolari e segreti...
Il coinvolgimento di un uomo di Chiesa è un aspetto molto delicato per l’inchiesta. Se è per questo, c’entra anche il demonio, urla la mamma di Antonella, un’anziana affetta da demenza senile, ricoverata in una buona casa di cura.
Seguono altre morti, due donne nella centralissima Via Veneto. Le modalità sono analoghe e c’è sempre un calice accanto ai cadaveri, che ha contenuto sangue.
A Boccanera viene affiancato un agente della sicurezza del Vaticano. Si chiama Michele, come l’Arcangelo...
Sulla fronte della piccola Stella - addormentata - cola del sangue dal numero 1 che è stato impresso. E questo ci riporta all’incubo del primo thriller di Boccanera e Carpani...
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